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Sono sempre stato troppo timido ed impacciato, fin da piccolo.
L'educazione troppo restrittiva, il dover sempre rinunciare al gioco quando ci si stava per sporcare, le brusche interruzioni delle battaglie tra bambini per strada quando era ora del riposo, il non dover mai esagerare in nulla!
Questo sarà servito a proteggermi dalle cattive amicizie e ad insegnarmi a essere un "bambino educato", ma mi ha anche lasciato impreparato e vuoto di fronte a quelle esperienze forti e traumatiche della crescita, assorbivo come una spugna senza mai perdere una goccia di emozioni, belle o brutte.
Da piccolo tutto funzionava bene, ma crescendo e interagendo con altre persone sono emersi tutti i limiti della mia scarsa esperienza.
Gli amici erano una parentesi fra la mia solitudine, scrivevo storie di fantasia e ne creavo colori e volti, ma mai ho avuto qualcuno a cui raccontarle.
E così sono sempre stato uno che non salta l'ostacolo, mi fermo prima nonostante tutti i miei sforzi, tutt'ora se vedo l'ostacolo ho l'istinto di non saltare.
Nell'adolescenza ho cambiato varie amicizie, sostituivo gli amici quando mi deludevano, mi sganciavano loro quando ero io a deludere, ma di fatto non ho nessun ricordo di un amico che mi avrebbe teso la mano se fosse servito.
Ed io ho una mia responsabilità a riguardo, perchè a me continuava a mancare sempre l'ultimo metro, il famoso centesimo cancello della barzelletta, nel coltivare fino in fondo un'amicizia con altri.
Quando ero piccolo avevo un angolo segreto, nel sottoscala di casa mia, dove scappavo, piangevo, sognavo, volavo su ali di carta.
Gli anni sono passati, tanta è stata la fortuna e molti gli ostacoli che alla fine ho saltato, e con successo. Ho sviluppato un carattere forte e deciso, ma sento che dietro ancora c'è il bambino del sottoscala.
Ora da adulto, cerco di vivere con spirito di fratellanza e giustizia, verso gli altri e me stesso. Cavalco i miei ideali con convinzione, il che mi da spesso problemi in un mondo dove l'ipocrisia è soppravivenza. Ammetto quando sbaglio, cercando di farne tesoro come qualsiasi persona intelligente.
Credo di avere una buon idea di chi sono e cosa voglio, dei miei pregi e diffetti, ma continuo a non avere qualcuno a cui poterli raccontare.
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