Magazine Cultura
Essendo un'antologia è difficile anticipare qualcosa del contenuto. Ogni racconto copre un argomento differente. In copertina c'è l'affascinante Karminia, un vampiro intrappolato nella tela di un quadro da una antica maledizione. L'immagine è effettivamente tratta da un quadro di Cinzia Pellin. Dorian Dum è invece una persona scomparsa che ha lasciato un inquietante messaggio sulla propria segreteria telefonica e... la cui ricerca potrebbe portare a scoprire segreti inquietanti sulla mia Bologna. Nadia si trova invece a investigare su due terribili casi polizieschi, ognuno con risvolti che potrebbero lasciarvi a bocca aperta. Ma il viaggio prosegue tra i canali di Venezia, o nelle foreste limitrofe a una antica abbazia. Senza che vi dimentichiate mai quando beffardo e perverso sia il destino e, per caso, vi siete mai chiesti quanto effettivamente viviate liberamente durante le ventiquattro ore di una giornata?
Racconti per tutti i palati. L'antologia esordisce, secondo il miei personali gusti, con i due racconti meglio riusciti. Gli altri mantengono comunque un buon livello e, per quanto gli argomenti saltino di palo in frasca, il libro diventa una buona lettura per i ritagli di tempo, perfetta per iniziare e terminare una storia nel quarto d'ora di pausa che spesso ci capita tra capo e collo senza che si sappia come spenderlo. Piacevole, la scrittura di Mundadori mostra un autore che ha della stoffa e, che promette bene per il futuro e le future pubblicazioni. L'autore è un vero e proprio artigiano della scrittura. Costruisce le storie partendo dagli ingredienti di base e getta i personaggi nel bel mezzo delle vicende facendoli travolgere dagli eventi così come, in effetti, accade nella vita reale. Meraviglioso è Eroi, dove sono gli eroi della "nostra" infanzia a fare giustizia nei confronti di un più che reale e spregevole criminale dei giorni nostri.Però, i difetti non mancano. Difetti di forma, piuttosto che di contenuti. Il libro è carente nell'editing e presenta spesso e volentieri refusi, 'd' eufoniche fuori posto, parole mancanti, parole ripetute, addirittura intere frasi ripetute una di seguito all'altra (n.d.r. pagina 144: il gerarca...). Questo problema distrae dalla lettura e spezza il filo narrativo. Un vero peccato perché le storie sono buone e con un po' di attenzione in più, avrebbero potuto dare il massimo di fronte agl'occhi del lettore più esigente.
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