Dialogo tra B e G
<Passa quella maledetta voglia di farlo!>
<Non ci provare, ho faticato tutto il secolo per procurarmi un pò di questa roba…. ormai non ne trovi in giro>
<Pensavo fossi amico mio, dai fammela provare, troppo tempo che non mi faccio di quello.. dai non esser tirchio>
<Non vedi come sei li? Non ti reggi nemmeno in piedi.. pigro apatico svogliato, ti trascini dietro i giorni e ogni tua azione. Anche l’anno scorso quando ti sei sposato, ho dovuto ricordarti di baciare la sposa, eri un dannato architetto improvvisato>
<Che razza di ingrato! bastardo ed io che ti ho dato il permesso anche di violentare con giudizi affrettati il mio giorno migliore>
Lui non prese parte all’estrema unzione di questo farsi con ferocia
G se la prese oltremodo e si rituffò nell’oceano dei giorni passati, quelli identici a domani.
B invece si rinchiuse nella sua inutile stanza di cartone
scartò quella piccolissima stagnola e fissò il contenuto con occhi stralunati
Era molto tempo che non trovava un pò di vita con cui farsi
stette molto attento… temeva di sprecarne un pò
Si fece come sempre ma stavolta non poteva rimanere come un idiota a guardar la vita passare…
Sentiva una voglia enorme di uscire, costruire mattoni su ponti
percorrere strade
rendersi un dio appena prima di terminare in vigliaccheria
Si mise a piangere per un secondo
quando l’effetto finì
B era tornato a farsi vivere addosso….