Magazine Cinema
Regia: Seth GordonInterpreti: Jason Bateman, Melissa McCarthy
Trama: Sandy Patterson spende e spande per tutti i negozi di Miami usando la carta di credito di Sandy Bigelow Patterson, mite analista finanziario di Denver. Il poveretto, per colpa della truffatrice, il cui vero nome é Diana, si troverà ben presto senza soldi e con la polizia alle calcagna. Chiarito l'equivoco, si tratta di un chiaro caso di furto d'identità, Sandy si offre di andare a prendere di persona Diana e riportarla alla polizia di Denver. Ma il ritorno non sarà così semplice.
Qui c'è sinceramente qualcosa che non quadra. Non riesco più a trovare un film che mi faccia ridere, ma ridere fino alle lacrime. Al massimo fanno sorridere, spesso peró si tratta di vere e proprie sciocchezzuole inutili. E' il caso di "Io sono tu"."Io sono tu", come recita il titolo originale "Identity thief" (applauso ai sempre geniali titolisti per l'orrido titolo italiano...) parte da un caso di furto d'identitá, e presto si trasforma in una di quelle buddy comedy che il pubblico, specialmente quello americano, ama molto.Peccato che "Io sono tu" lasciato completamente nelle mani dei suoi due protagonisti, non faccia minimamente ridere.Melissa McCarthy, dopo lo sboccatissimo "le amiche della sposa" è il nuovo fenomeno comico americano.Non só come se la cavi nel suddetto film, non l'ho visto, ma qui la signora nella prima parte, per usare un eufemismo tanto utilizzato nella gloriosa Emilia, simpatica come un gatto attaccato alle parti basse, ma almeno è cattivella e politicamente scorretta. Peccato che, nella seconda parte, l'esplosiva McCarthy si sgonfi letteralmente, travolta dalla piega buonista che prende la vicenda e diventa stucchevole come una torta con troppa panna.Bateman, senza dubbio simpatico, non riesce ad essere incisivo. Fondamentalmente il suo personaggio non é credibile, è troppo "buono" ed alla fine risulta noiosetto."Io sono tu" quindi, è un film assolutamente evitabile; con un'aria anni '80, ma senza la simpatia che si celava dietro le tonnellate di commedie prodotte all'epoca; quindi inesorabilmente fuori tempo. O forse è il mio senso dell'umorismo ad essere cambiato...
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