Io sono un Globalizzato, per la precisione un Globalizzato europeo. Il mio Paese natale non esiste più dato che i suoi confini, la sua bandiera e la sua costituzione sono stati sostituiti dal Trattato di Lisbona.
La mia vita è regolata dai diktat delle banche, dalle multinazionali, dalle leggi imposte dal Fondo Monetario Internazionale e dalla Banca Europea, la prima tra le istituzioni continentali.
Non ho diritti ma solo doveri. La mia libertà può essere interrotta in qualunque momento tramite un mandato di arresto europeo emesso da un qualunque giudice comunitario; in quel caso sarò accompagnato in quel paese senza che nessuno, in Italia, possa opporsi né sul metodo né sul merito.
Qualunque cosa decida la Commissione Europea, non eletta da nessuno, sarà immediatamente operativa nel mio Paese, un tempo libero e governato da una democrazia parlamentare.
Se farò l'errore di mettere in opera comportamenti gravemente lesivi della sicurezza europea, potrò essere condannato a morte senza potermi appellare a nessuna delle leggi di garanzia previste nel mio paese natale.
Tutta la mia vita commerciale sarà decisa, proprio come ora, dal WTO, insieme al mio reale tenore economico dato che nel mondo globalizzato, commercio equivale a ricchezza.
Studierò e lavorerò solo per pagare tasse e imposte decise da un qualunque sotto-comitato della Commissione Europea e le politiche economiche del Paese che abito saranno decise, proprio come quest'anno, da una semplice lettera inviata dalla BCE.
Combatterò guerre decise dall'ONU e vivrò in pace se l'ONU vorrà.
Presto democrazia, libertà, autodeterminazione, libero arbitrio saranno parole senza senso e sostituite da un prelievo del DNA alla nascita e un microchip impiantato nel corpo.
Globalizzato per sempre e senza averlo mai voluto, deciso, votato, desiderato.