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- Scritto da Simone Soranna
- Categoria principale: Le nostre recensioni
- Pubblicato: 14 Ottobre 2014
La capacità primaria di questo piccolo documentario indipendente prodotto dal basso (diversi fondi sono stati raccolti con il crowdfounding), è quello di far sentire lo spettatore al centro di un progetto genuino, efficace e importante. Dopo la visione ci si sente meglio, come sapendo di aver fatto una cosa giusta e ci si cala nella sana prospettiva di voler davvero esclamare “Io sto con la sposa!”. Il film ti rende sostenitore di una pellicola quasi invisibile, che nonostante il successo di pubblico all’ultimo festival di Venezia, fatica a trovare una distribuzione degna di questo nome. Eppure, anche se l’opera è uscita sui nostri schermi in sordina, il passaparola sta funzionando e le sale si stanno riempendo. Forse non doveva esserci altra alternativa per le sorti di questo film che è nato un po’ per caso, un po’ per gioco e che in questa stessa maniera sta continuando a crescere.
Io sto con la sposa infatti è un documentario che vede come registi tre diversi uomini, un poeta, un giornalista e un montatore televisivo, tutti mossi da un forte senso di solidarietà nei confronti degli immigrati clandestini. Decidono di mettere in piedi una carovana per trasportare segretamente sino in Svezia (dove le leggi sull’accoglienza degli stranieri sono tra le più favorevoli al mondo) alcuni loro amici privi dei documenti idonei per passare le dogane. Onde evitare spiacevoli controlli allora, la ciurma finge un corteo nuziale confidando sul fatto che nessuno oserebbe indagare su una sposa.
Il film ha diversi limiti, primo su tutti il fatto di essere diretti da persone che con il cinema non hanno molto a che fare. Però la passione che muove il progetto, la voglia di divulgare il più possibile una realtà costantemente attuale, il senso del dovere e del volere denunciare tali fatti si respirano lungo ogni minuto di questo documentario.
Il matrimonio dell’anno è stato celebrato, ora tocca a ognuno di noi prendere parte all’invito.
Voto: 2,5/4
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