Ho parlato di calcio perché questo pezzo promuove la campagna di boicottaggio degli Europei 2012 e si schiera in difesa delle migliaia, se non milioni, di cani e gatti massacrati in modo crudele per “ripulire” le strade in occasione della competizione.
Innanzitutto, se gli animali randagi esistono la colpa è dell’uomo e della sua smania di possesso. «Prendiamo un cane o un gatto!». Che bello, peccato che l’idillio spesso duri pochi mesi e poi gli animali vengano abbandonati in strada. Soli e indifesi, seguono gli istinti naturali tra i quali l’accoppiamento e i randagi finiscono inevitabilmente per moltiplicarsi.
Punto due, non è sterminando gli animali che si risolve il problema, ma educando gli uomini.
Ma torniamo agli Europei di calcio in Polonia e Ucraina (ah, per inciso, questo massacro sta avvenendo anche in altre nazioni come la Romania e là non hanno neppure il pretesto della manifestazione sportiva!).
Posso dire con orgoglio di aver tenuto fede al proposito iniziale e di non aver guardato nessuna partita, neppure dell’Italia, salvo uno sprazzo del match con l’Inghilterra e solo perché mi trovano in un locale pubblico e non potevo spegnere la tv. Il mio non è spirito antipatriottico anzi, da appassionata di calcio quale sono, non seguire gli Europei mi sta costando sacrificio. Ma prima o poi bisogna fare delle scelte, schierarsi, e io sono scesa in campo al fianco dei tanti cani e gatti innocenti che hanno pagato il prezzo più alto di questa competizione.
Io sto con loro. Io boicotto Euro 2012. E non guarderò la gara di domani con la Germania, né un’eventuale finale. Questo non servirà a restituire la vita a quelle creature ma lancerà un messaggio forte alle istituzioni, non solo del pallone, e se saremo in tanti allora la nostra voce griderà più eloquente del sangue di Abele, parafrasando un passo biblico. Perché, dove non arriva il sangue degli innocenti, arriveranno l’audience e lo share a dire «vogliamo un mondo pulito, un mondo in cui gli animali possano vivere in pace e non essere schiavi dei capricci degli uomini».
Se cani e gatti non vi sembrano una ragione sufficiente per boicottare Euro 2012, allora aggiungeteci anche il caso Iulia Timoshenko, l’ex primo ministro ucraino a cui è stato riservato un trattamento da criminale, con violenze, maltrattamenti e sevizie. Molte nazioni europee, tra i quali Italia, Regno Unito, Francia e Svezia, si sono schierate contro il mancato rispetto dei diritti umani in Ucraina e hanno deciso di non mandare rappresentati istituzionali alle partite delle loro nazionali.
Cani e gatti massacrati, una donna torturata: ancora non vi sembra abbastanza per boicottare gli Europei?
Non ho usato immagini “forti” di cani e gatti sventrati e insangiunati, la loro vista mi è intollerabile, ma provate a cercarle sul web e forse vi renderete conto di cosa c’è davvero dietro Euro 2012.