Magazine Attualità

Io sto con Roberto Saviano: “Boschi si dimetta”. E sulla necessità di una nuova rivoluzione culturale che metta al centro onestà e legalità: un appello ai blogger italiani.

Creato il 13 dicembre 2015 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali
savianodi Rina Brundu. Fa davvero bene al cuore, vedere, in prima su “Il Fatto quotidiano”, l’immagine di questo Roberto Saviano che ha il coraggio di scagliarsi contro la casta politica eternata dal renzismo. Fa davvero bene al cuore realizzare che l’Italia dell’onestà, l’Italia che sogna un futuro diverso per i suoi figli ha ancora una voce, un qualcuno conosciuto che abbia la forza di parlare per lei, un qualche paladino solitario che non si arrende.

Di fatto Saviano, che da questa ferma presa di posizione avrebbe teoricamente tutto da perdere, ha fatto una grande cosa, una cosa per cui essergli grati e in virtù della quale possiamo coltivare ancora speranza. Da questo punto di vista occorre però ricordare che anche noi, tutti noi, specialmente noi blogger possiamo dargli una mano sostanziale, possiamo fare qualcosa nel nostro piccolo. Nello specifico possiamo costruire una rete digitale che ha la teorica possibilità di diventare gigante, di diventare una voce tonante e una formidabile arma nel tentativo buono e giusto di modellarci un domani differente, quel domani che ci viene negato dalla casta d’antan determinatissima a non morire, a non andare “gently into the night” per dirla con Dylan Thomas.

Quanto sopra per sottolineare che la nuova rivoluzione culturale di cui questo paese ha urgentemente bisogno – causa l’intellettualismo d’establishment soffocato dagli interessi di parte e personali, dalle cattedre da conservare a tutti i costi pena l’oblìo formale – non può che cominciare da quella terra di libertà che è la Rete. Per questa possibilità bisognerebbe dunque essere grati esprimendo tale gratitudine con la nostra capacità di fare, dire, schierarci. Prima che sia davvero troppo tardi. Per tutti noi.

Attivate nel vostro blog una CAMPAGNA PRO SAVIANO, ora!


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog