La casa è pronta.
La casa che abbiamo costruito, impiegandoci tre anni della nostra vita -due di troppo secondo me- è pronta.
Villa Speranza mi aspetta: la cucina piena, le tende tirate, il pavimento pulito e il letto rifatto.
Visto che non ci sarà un rito ufficiale a sancire il passaggio, trovo giusto "santificare" il momento con delle promesse tutte mie.
Quindi, o mio Cavaliere Impavido, ecco cosa mi impegno a fare.
Prometto solennemente che mi impegnerò con tutta me stessa a non diventare come TUA madre.
Mia suocera è una donna con mille pregi: lavora da quarant'anni, in una azienda che produce cioccolato, deve resistere a questa tentazione tutti i giorni, è generosa, mi vuole bene e farebbe qualsiasi cosa per i suoi figli. Ha però un paio di difettucci: è ipocondriaca, testarda al limite dell'ossessivo e non riesce a scindere la sua vita da quella dei suoi figli. Anche io sono testarda, lo sai, ok molto testarda, ma sono anche portata per natura a cercare di avere meno rotture di maroni possibili attorno a me, quindi se devo chiudere un occhio per quieto vivere, posso farlo. Cercherò di farlo per te. E sono fermamente intenzionata a spedire i nostri figli in una scuola all'estero non appena legalmente possibile, in modo da non ritrovarceli ancora tra i piedi a trent'anni, come me e te. Sei d'accordo? E allora inizia a fare gli straordinari perché per questa parte del piano ci vigliono un sacco di soldi.
Prometto che cercherò di non diventare come mia madre.
Per questa promessa mi impegnerò un po' di meno, perché sono già un po' come mia madre. A mia madre piace viaggiare, uscire, stare in mezzo alla gente. Della casa non gliene frega nulla (peccato che sia casalinga), ma è la donna meno pigra che io conosca. E' stata rappresentante di classe in ogni scuola che io e mia sorella abbiamo frequentato, è stata consigliere comunale, è volontaria nel gruppo missionario del paese, ha accudito mia nonna prima e mio nonno poi durante la malattia per anni, è iscritta ad almeno 4 associazioni di volontariato, segue la contabilità per mio padre e chi più ne ha più ne metta. Qualche volta si dimentica della cena, i nostri pavimenti non sono i più puliti del paese e di recente si è convertita alla non-stiro-niente religione, ma ognuno ha le sue priorità.
Accetterò di buon grado il fatto che i veri abitanti della nostra casa sono gli insetti e i ragni.
In una casa con il giardino, circondata per tre quarti da campi e boschi, non mi aspetto niente di diverso. Quindi niente scene isteriche alla vista di un ragno, finché non si avvicina alla mia biancheria intima.
Sappi però che i nidi di vespe non mi fanno dormire la notte e, se ci fosse un'altra invasione di cimici, dovrai separarmi con la forza dal mio lanciafiamme personale. Sarebbe carino se me ne regalassi uno per Natale, non credi?
Per quanto io possa essere stanca, ti prometto che impegnerò a non indossare abiti da casa indecenti e ad addormentarmi in ogni angolo della casa dopo le 9. Tu, però, cerca di tenermi lontano dal divano, altrimenti è una battaglia persa.
Prometto di non assumere durante il sonno la mia famosa posizione a uomo di Leonardo, per la quale mi hai aprostrofato più di una volta: "Non capisco come un essere piccolo come te possa occupare tutto il letto, è fisicamente inspiegabile."
Lavorerò con tutta la caparbia che ho in corpo per farti desistere dall'affermare "Ma a casa mia non si fa così" ogni volta che propongo qualcosa di diverso dalle tue abitudini. Casa nuova, vita nuova, abitudini nuove, le nostre. Perciò, se voglio girare il sugo in senso antiorario, se voglio pulire i vetri con acqua e aceto e non con una porcata chimica, se voglio usare il Bimby per fare il ragù, lo faccio. Punto.
Io convivo te, Cavaliere Impavido,
nella gioia e nel dolore,
in salute e in malattia (sono previste eccezioni, perché sei veramente pesante quando sei ammalato),
in ricchezza (sarebbe auspicabile) e in povertà,
per tutti i giorni della mia vita.
Lo voglio.
Ci aggiorniamo dopo la prima settimana, se non vedete nuovi post entro un paio di settimane, qualcosa è andato storto.