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io tifo contro

Creato il 20 aprile 2014 da Plus1gmt

Comunque sappiate che io tifo contro. Se va bene, proprio me ne disinteresso, ma poi vedo quanto i Mondiali di Calcio vi prendono e allora apposta spero che l’Italia venga eliminata al primo turno. Anzi, perda in finale o umiliata con lezioni di supremazia sportiva dalle squadre tradizionalmente più invise ai nostri tifosi, la Francia in primis ma vanno bene anche Spagna, Inghilterra e Germania. Ma anche una sconfitta severa ma giusta da qualche compagine africana o asiatica nel girone eliminatorio, giusto a rimarcare il fatto che è bene lasciare il successo a chi ne ha bisogno.

Non seguo più il calcio dall’Inter di Bersellini e la nazionale dalle notti magiche inseguendo un gol. Anzi una volta ci sono pure rimasto male perché ero in Corsica in vacanza e non ricordo quale incontro ci fosse tra le due selezioni – Francia e Italia – e per quale trofeo. L’Italia perse proprio mentre seguivo involontariamente la partita in una brasserie e la mia fidanzata di allora ed io fummo dileggiati dal resto degli avventori in quanto avversari battuti, con fischi e classici canti da curva degli ultras. Mi spiace non conoscere il francese, se no avrei spiegato loro il mio disinteresse per gli sport di massa riconducibili ai numerosi status symbol che fanno del nostro paese il posto di tamarri che è, a partire dagli accoppiamenti tra giocatori e nullità televisive fino alla letteratura sportiva che supera qualunque altro tipo di informazione ed entertainment fino alla comicità dedicata ai fenomeni di costume che dilagano tra chi segue il calcio, grazie al culto di certe personalità che, in altri contesti, avrebbero necessità di assistenza o sostegno.

Se fossi stato in grado di esprimermi nella lingua di Platini avrei detto a quel nutrito ed esagitato gruppo di turisti interni (non c’entra ma vi siete mai chiesti perché la Francia è autosufficiente dal punto di vista turistico?) che, pur non avendo seguito la partita perché preso da un piatto di bouillabaisse, potevo unirmi al loro canto di vittoria tanto mi sentivo distaccato da quel campione di italianità fatto di tatuaggi, tagli di capelli discutibili e riti post-rete presi a esempio come standard di esultanza civile. E la cosa era continuata lungo la strada del ritorno dalla brasserie a casa ogni volta qualcuno notava lo stato di appartenenza della targa della mia utilitaria.

E se ogni tanto mi scappa di tentare un riavvicinamento, vengo a scoprire cose come quella che ho saputo poco fa che mi indurrà, anche quest’anno, ad esultare in caso di una nostra sconfitta. Perché comunque se cercavate un’occasione per smetterla di interessarvi al calcio e di seguire la nazionale ai mondiali, la cover di “Un amore così grande” dei Negramaro come inno degli azzurri ve la sta servendo su un piatto d’argento.



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