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Io Voterei per De Luca

Creato il 23 novembre 2015 da Rafaelcoche @El_coche
Io Voterei per De Luca Non lo conoscevo questo personaggio politico ma grazie alle imitazioni di Crozza mi sono interessato alla sua carriera e sinceramente ho scoperto un personaggio forte, lineare e coerente.
Tra l'altro pare proprio che il suo lavoro dia frutti e sia concreto e non basato, come spesso avviene, su proclami e promesse ma sui fatti.
Ora, analizziamo bene perché il nome di De Luca è comparso sui principali media :
Nel dicembre 2008 Vincenzo De Luca, con altri 46 imputati, viene rinviato a giudizio per truffa ai danni dello stato e falso in relazione alla vicenda relativa alla delocalizzazione delle Manifatture Cotoniere Meridionali, in qualche modo legata all'inchiesta Sea Park del2005.[78] Nell'aprile 2009 il rinvio a giudizio viene confermato per De Luca ad altri 13 imputati (tra cui il già sindaco di Salerno, Mario De Biase, ed il presidente dell'Unione Industriali di Napoli, Gianni Lettieri).[79][80] A marzo 2013 è stata dichiarata la prescrizione, rifiutata da De Luca e dagli imputati, in attesa di una pronuncia nel merito prevista per il successivo 19 giugno.[81] Il 19 giugno il pm Montemurro chiede l'assoluzione per tutti gli imputati.[82] L'11 dicembre 2013 De Luca viene assolto dalla magistratura perché "il fatto non sussiste".[83] A maggio 2012 il pm Vincenzo Montemurro ha richiesto la prescrizione per la maxi inchiesta Sea Park per i reati di corruzionetruffa aggravata, truffa e falso nei confronti degli indagati De Biase, Grieco e Fortunato, proprietari dei suoli, e Santopietro e Benetti, imprenditori locali. Per il sindaco De Luca e gli altri dirigenti e funzionari comunali implicati nell'inchiesta, la prescrizione sarà richiesta dall'accusa il 25 giugno lasciando, dunque, in piedi le sole due accuse di associazione a delinquere e concussione.[84] De Luca, però, insieme all'ex-sindaco De Biase, al dirigente comunale Di Lorenzo e il segretario generale Marotta, rinunciano alla prescrizione chiedendo di farsi giudicare nel merito per ottenere un'assoluzione piena.[85] Nel luglio 2010 viene condannato in primo grado dalla Corte dei conti (sezione giurisdizionale di Napoli), insieme all'ex-sindaco De Biase ad alcuni dirigenti comunali, per questioni inerenti agli stipendi dei dirigenti del Comune di Salerno. De Luca viene condannato a pagare 23.000 euro, mentre De Biase 46.000 euro.[86] Il 6 luglio 2010 la Corte d'Appello di Salerno dichiara la prescrizione nei confronti di De Luca e degli altri imputati del processo per lo sversamento di rifiuti, nel 2001, nel sito di Ostaglio, non ancora completato. L’inchiesta sullo sversamento illecito di rifiuti nella discarica scatta nell'agosto 2001, all’indomani di un incendio che sollevò delle forti proteste dei residenti della zona, stanchi di convivere con odori nauseabondi.[87] Il sindaco di Salerno, però, afferma di non essere stato lui a richiedere la prescrizione, come asserivano certi esponenti politici (a cui aveva garantito di rinunciare alla prescrizione)[88], ma di essere stata una scelta del tribunale giudicante, dopo dieci anni di processo, tuttavia il codice di procedura penale consente in ogni caso all'imputato di rinunciare alla prescrizione. Il 17 novembre 2010, De Luca, con gli altri indagati tra cui l'ex-sindaco Mario De Biase e l'ex-presidente dell'Asi Felice Marotta, è stato prosciolto dalle accuse di associazione a delinquere e truffa relative alla costruzione di una centrale elettrica da 800 megawatt, a cui il sindaco si era opposto, sui suoli dell'ex-Ideal Standard. Il filone dell'inchiesta riguardante il possibile danno erariale è stato invece trasmesso dalla Procura Generale alla Corte dei Conti e al Ministero delle Attività Produttive.[89] Il 21 aprile 2011 è firmata dal procuratore capo di Salerno Franco Roberti la richiesta di rinvio a giudizio per peculato per il sindaco De Luca, Alberto Di Lorenzo e Domenico Barletta. Resa pubblica la notizia, in quanto momentaneamente secretata dallo stesso Roberti per non influenzare l'imminente votazione, solo a seguito delle elezioni comunali, l'udienza preliminare è fissata all'8 novembre. La vicenda risale al tempo in cui il sindaco era stato nominato commissario straordinario per la costruzione del termovalorizzatoredi Salerno in relazione alla grave emergenza rifiuti di Napoli del 2008. Il pm Roberto Penna contesta, dunque, la nomina a project manager dell'ingegnere del comune Alberto Di Lorenzo, carica non prevista dall'ordinamento legislativo italiano. Nel novembre 2011 ilgup Franco Orio, su richiesta dei legali dei tre imputati, dispone il giudizio immediato. Il sindaco De Luca, infatti, si difende da tale accusa affermando che la figura di project manager, a cui sono dedicati numerosi congressi internazionali, è ampiamente utilizzata sia a livello locale che nazionale.[90][91] Il 21 gennaio 2015 nella requisitoria finale il pm conferma la richiesta di condanna tre anni per peculato, ma il collegio giudicante assolve gli imputati dall'accusa, condannandoli contestualmente in primo grado ad un anno di reclusione per abuso d'ufficio e alla pena accessoria di un anno di interdizione dai pubblici uffici[92]. Il 15 maggio 2013 è stato condannato in primo grado, dal Tribunale di Napoli, per diffamazione aggravata nei confronti di Marco Travaglio, a seguito di alcune dichiarazioni fatte il 4 marzo 2010 nel corso di una pubblica manifestazione organizzata dal Partito Democratico per le imminenti elezioni regionali. In quell'occasione, De Luca affermò: "Quel grandissimo sfessato di Travaglio, che aspetto di incontrare per strada al buio qualche volta a Roma… questo pipì… è scorretto… parla in televisione dieci volte di cose che non capisce e su cui io non c’entro niente… Imbecille!… Aspetto di incontrarlo al buio"[93] Il 19 novembre del 2013 Vincenzo De Luca, risulta iscritto nel registro degli indagati insieme a sette consiglieri comunali per la variante al Piano Urbanistico Attuativo (Pua), del 16 marzo 2009, che consentiva l’acquisizione di aree demaniali sulle quali è sorto il cantiere (attualmente sottoposto a sequestro giudiziario) del “Crescent”, edificio in costruzione a ridosso del lungomare di Salerno, al centro di molte polemiche. La procura di Salerno ha emesso i provvedimenti a carico di trenta persone, accusate a vario titolo di abuso di ufficio, falso in atto pubblico e altre ipotesi di reato[94]. Il 7 novembre 2014 il gup Sergio De Luca rinvia a giudizio il sindaco di Salerno e gli altri 22 imputati; l'inchiesta è iniziata nel 2008 in seguito agli esposti di Italia Nostra e del comitato "No Crescent" (costituitesi parti civili) contrarie al progetto Crescent secondo il loro parere "ecomostro di Salerno"[95]. Il 10 novembre del 2015 è indagato a Roma per il reato di induzione indebita assieme ad altre 6 persone tra cui Anna Scognamiglio, giudice del Tribunale di Napoli che in estate del 2015 aveva accolto il ricorso del presidente della Campania contro la sospensione inflittagli in virtù della legge Severino. Sul registro del pubblici ministeri di piazzale Clodio ci sono Guglielmo Manna, marito del magistrato e Nello Mastursi, capo della segreteria del governatore, che si era dimesso due giorni prima. Era stata la Procura di Napoli ad avviare l’inchiesta e poi per competenza territoriale ha inviato gli atti a Roma, che si occupa delle vicende giudiziarie che riguardano i magistrati partenopei. L’inchiesta nasce da un’intercettazione in cui Manna chiede a Mastursi un’assunzione nell’ambito della sanità, ventilando la possibilità di un intervento di sua moglie in una vicenda che stava a cuore all’ex capo della segreteria del presidente della Giunta campana. Il giudice Anna Scognamiglio, in seguito, è stata estensore della sentenza con la quale il 22 luglio la prima sezione civile del Tribunale di Napoli ha confermato la decisione del giudice monocratico di sospendere l’efficacia della legge Severino nei riguardi di De Luca, condannato a un anno per abuso d’ufficio a Salerno.
Ora da tutte queste vicende si può presupporre che De Luca probabilmente  non incline al compromesso con organizzazioni locali sia spesso invischiato in vicende giudiziarie create ad arte al fine di fungere da ostacolo sia alle azioni che alla carriera politica


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