Classico della letteratura novecentesca, il romanzo narra in prima persona le vicende di un gruppo di giovani che, alla vigilia delle persecuzioni razziali contro gli ebrei, si incontra nel favoloso giardino della villa dei Finzi-Contini a Ferrara. Ignari di quello che il futuro avrebbe loro riservato, fra partite di tennis e discussioni politiche, essi assistono alla nascita di amori delicati ed infelici, sullo sfondo degli orrori della Storia. Dal romanzo è stato tratto il film omonimo, diretto da Vittorio De Sica.
Perchè avevo tredici anni. E mi pareva un libro straordinario. Perché non l’ho mai più riletto. E chissà che effetto mi farebbe ora.