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Ipersonnia: dormire non è mai abbastanza

Creato il 14 maggio 2013 da Abcsalute @ABCsalute
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Tutti sperimentiamo la sonnolenza che ci coglie a primavera e porta con sé astenia, stanchezza, pigrizia e voglia di dolce far niente. Si tratta di una sensazione transitoria, o meglio di una risposta fisiologica al cambiamento del tempo e delle ore di luce.
L’ipersonnia ha alcuni tratti in comune con l’astenia, eppure è tutt’altro problema: l’ipersonnia è una malattia e non una sensazione.

Essere ipersonne significa avere sempre troppo sonno, anche se si dorme oltre le 8 ore. Il bisogno di addormentarsi arriva in qualsiasi contesto: mentre si guida, seduti al pub, durante l’amplesso, al cinema. Qualcuno vedrà in questi sintomi dei tratti in comune anche con la narcolessia: entrambi sono disturbi del sonno, ma la narcolessia si caratterizza per attacchi improvvisi di sonno da cui ci si risveglia ben riposati, e i narcolettici sperimentano la cataplessia – perdita di tono muscolare – e le allucinazioni ipnagogiche – visioni angoscianti che accompagnano il risveglio o l’addormentamento.

L’ipersonnia, invece, si manifesta in forma graduale e costante. Chi ne soffre si addormenta nell’arco di pochi minuti, dorme un numero sufficiente di ore, in media 8, eppure si sveglia smarrito, confuso, irritato e durante la giornata accusa la mancanza di concentrazione e la necessità di dormire. Erroneamente si confonde l’ipersonnia con la pigrizia e questo aumenta il disagio di chi deve combattere contro il disturbo del sonno. A differenza del narcolettico, l’ipersonne non trae alcun giovamento dai riposini diurni anzi, non fa altro che alterare l’equilibrio sonno-veglia.

Sebbene non siano certe le cause dell’ipersonnia, ci sono alcune condizioni che la favoriscono: il sovrappeso, la dipendenza da alcol, l’apnea notturna, l’abuso di tranquillanti, una malattia neurologica come la sclerosi multipla, la familiarità con la malattia.
Per accertare che il sonno eccessivo sia ipersonnia e non semplice accumulo di stanchezza, si possono fare alcuni esami come le analisi del sangue, la tomografia computerizzata e la polisonnografia, ossia il monitoraggio delle fasi del sonno attraverso alcuni macchinari specifici.

Se si ha sempre troppo sonno, prima di andare dal medico si può provare a cambiare abitudini per regolare il ritmo circadiano:
- andare a letto e svegliarsi sempre alla stessa ora
- fare almeno 30 minuti di attività fisica ogni giorno e almeno 5 ore prima di andare a letto
- cenare con pasti leggeri
- rilassarsi con una buona lettura o un bagno caldo
- non eccedere con l’alcol
La qualità del sonno influenza tutta la nostra vita, dalla sfera sociale a quella lavorativa: riposare bene è indispensabile per vivere meglio.


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