Il fato ha voluto che fossi testimone di un caso di ordinaria superficialità in ambito sanitario.
E’ dovere di un blog civico denunciare ogni forma di ingiustizia, anche (o forse soprattutto) nelle strutture definite centri di eccellenza.
Pubblico, anche su questo blog, la lettera inviata al Mattino per informare ed evitare futuri, inspiegabili equivoci.
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Spett.le Direzione,
vorrei denunciare una situazione surreale accaduta presso il famoso e rinomato Centro Aktis di Marano (http://www.centroaktis.it).
Un mio conoscente necessita di seguire una terapia oncologica alternativa denominata ipertermia.
Cerco via internet una struttura specializzata ed individuo l’Aktis: sul sito è descritto cos’è l’ipertermia e come avviene il trattamento (http://www.centroaktis.it/ipertermia_oncologica_napoli.php).
Fiducioso, telefono per fissare un appuntamento: al centralino confermano la disponibilità del servizio e trasferiscono la chiamata al reparto interessato, la radioterapia.
L’addetto ascolta la mia richiesta e fissa un primo incontro conoscitivo per la settimana successiva informandomi che occorre la prescrizione del medico di base e vari documenti (tac, analisi del sangue, …)
Un dottore verificherà lo stato del paziente ed insieme decideremo come procedere.
Il giorno dell’incontro ci presentiamo all’orario stabilito.
Alla reception del reparto radioterapia verificano la prescrizione medica e ci informano di attendere nella sala8.
Dopo una mezz’ora una gentile dottoressa ci accoglie nel suo studio, legge la richiesta «ipertermia esterna» e sentenzia: «la nostra struttura non eroga più questo servizio, mi spiace non possiamo esservi utile».
Servono un paio di secondi per riprendermi dallo stupore e poi ribatto: «mi scusi, ma che dice? Ho parlato prima col centralino e poi con un addetto di questo reparto ed entrambi mi hanno confermato l’appuntamento».
La dottoressa, visibilmente imbarazzata, farfuglia varie banalità: prima un generico «siamo in attesa di un nuovo macchinario» e poi «l’ipertermia veniva eseguita fino a qualche mese addietro ed è una terapia poco richiesta».
Su mie insistenze chiama la direttrice che – per placare la nostra incredulità – conferma: «probabilmente nei prossimi mesi ripartiremo ma non sappiamo ancora quando …».
Sconsolati, non ci resta che andar via con addosso un senso di ingiustizia.
Possibile che un centro di eccellenza come l’Aktis possa permettersi dei comportamenti superficiali soprattutto in un ambito così delicato come l’oncologia?
Si sopprime un servizio senza informare l’utenza, i centralinisti e tantomeno pubblicare un avviso sul sito internet?
Chiedo, dunque, chiarezza: se e quando verrà ripristinata l’ipertermia al centro Aktis?
Inoltre, per evitare ulteriori equivoci, bisogna aggiornare la pagina web, si devono informare gli addetti del reparto di radioterapia e gli impiegati del call center della soppressione della terapia.
Nessuno ha tempo da perdere, soprattutto un paziente oncologico.
Grazie per l’attenzione.
Mario Monfrecola