iPhone 5, 60 milioni di pezzi entro la fine dell’anno

Nonostante la distribuzione del nuovo iPhone 5 sia prevista solo per il mese di ottobre, dopo il lancio del 12 settembre, Apple conta di mettere sul mercato circa 60 milioni di nuovi dispositivi entro la fine dell’anno. Queste sono le previsioni dell’analista di JP Morgan, Mark Moskowitz, relative alla sesta generazione del melafonino, pubblicate qualche giorno fa. L’esperto analista si basa sulle informazioni provenienti dai produttori asiatici, e, sempre secondo le sue stime, Apple dovrebbe produrre circa 20 milioni di pezzi nel terzo trimestre dell’anno e ulteriori 39 milioni di unità entro la fine del quarto trimestre dell’anno, quindi per un totale di 59 milioni di iPhone 5 per la fine dicembre. Entro fine anno, poi, saranno spediti circa il 50-60% di tutti gli iPhone 5 prodotti e, per il primo trimestre del 2013, il numero di unità crescerà di altri 40 milioni di pezzi.

Secondo Moskowitz, dopo la leggerissima flessione mostrata da Apple nel terzo anno fiscale, con il lancio dell‘iPhone 5, la mela morsicata riuscirà di nuovo ad riconquistare la fiducia degli investitori ed infatti prevede anche un aumento del costo delle azioni, che dagli attuali 607 dollari saliranno fino a 675 dollari. JP Morgan è convinta che il nuovo modello iPhone sarà un prodotto “rivoluzionario”, grazie ad un telaio molto più sottile, ad un display di dimensioni maggiori e dotato di supporto per le reti LTE, caratteristiche, queste, che offriranno ai consumatori un’ottima alternativa ai grandi smartphone delle società concorrenti.

Sempre secondo l’analista di JP Morgan, ci sarà anche l’annuncio di un nuovo modello di iPad con display di dimensioni inferiori a quelle attuali entro la fine dell’anno, correggendo la sua precedente previsione in base alla quale l’iPad mini sarebbe arrivato sul mercato solo nel 2013. L’intento di Apple sarebbe quello di rafforzare ancora di più il suo dominio nel settore dei tablet e di stroncare prima che nascano, qualsiasi iniziativa di Amazon o di Google.