Ignorato, contestato, a volte perfino vilipeso, questo nuovo “genere” di fotografia si sta prendendo molte rivincite.Il 6 ottobre del 2010 sull’iTunes store venne resa disponobile un’applicazione gratuita per scattare, modificare e condividere immagini.
Era Istagram, nuova forma di social network che contribuì a generare una piccola rivoluzione. Omaggio alla fotografia retrò, reintrodusse il vecchio formato 6×6 quadrato e filtri che ricordano le polaroid anni Settanta. Oggi proprietà di Facebook, vanta più di duecento milioni di utenti. Insieme ad un’altra app di successo, Hipstamatic, Istagram è alla base di un fenomeno che sta modificando le abitudini di scatto.
Parliamo dell’iPhonographia, cioè l’arte di fotografare utilizzando la fotocamera dello smarthphone, che tocca il suo apice con un contest internazionale denominato IPPAWARDS. E’ una specie di World Press Photo ideato da Apple per dare valore a questa giovane arte coinvolgendo 70 nazioni e proponendo 17 categorie tematiche.
é chiaro che oggi la fotografia sta assumendo un ruolo e un linguaggio diverso, ma fino a qui niente di nuovo. Infondo il compito principe della fotografia è quello di raccontare il tempo che passa, l’evoluzione culturale dell’uomo, il linguaggio in se. Però c’è da considerare come questo strumento, lo smarthphone, viene usato e che cosa significhi oggi fotografare. Per i puristi della fotografia non è certo lo strumento ideale per fotografare, lo smartphone è tutto punta e scatta, non abbiamo bisogno di fare una valutazione esposimetrica, non possiamo contralle il valore iso, insomma non’è una fotocamera.
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