Ipocrisia e fame di successo

La tentazione più in voga del momento, sparare a zero sulla “casta” più odiata dagli italiani, è un sicuro viatico di fama, successo e applausi. Lo ha capito Beppe Grillo, ma anche il creatore della fan page su facebook “I segreti della casta di Montecitorio”. Una pagina che sta facendo parlare di sè e sta ottenendo notevoli riscontri. Eppure le notizie che pubblica non sono affatto segrete. Perlomeno quelle reali e attendibili, perché alcune sono palesemente inventate.

Una pagina palesemente falsa. creata da un sicuro “pagliaccetto” che cerca consensi e vuole appagare il suo ego, cancella qualsiasi commento non “idoneo” alla sua autostima e usa gossip da parrucchiera.

Un Julian Assange del “menga”, che pubblica roba che racconta pure il barista di Piazza Capranica mentre qualcuno paga il cappuccino! Vi scandalizzate della tariffa TIM dei politici (uguale a quella della CRI o delle Forze di Polizia, superiore a quella di cui beneficiano i membri del Csm)? Vi oltraggiate davvero per uno sconto praticato del 20% sul listino (mai applicato) dai concessionari Peugeot su una 807 da 30 e passa mila euro?

Lo stipendio dei politici va ridotto? Assolutamente si. Il numero dei parlamentari va dimezzato? Assolutamente si.
Ci dobbiamo far prendere per i fondelli da un esaltato in cerca di popolarità? Assolutamente no. Facile prendere di mira i “privilegiati della politica” in un momento di sfiducia nei confronti delle istituzioni. Ma i manager pubblici? I magistrati? Perché nessuno si occupa seriamente di loro?

Questo signore, se quello che dice é vero (cosa di cui si può dubitare fortemente) ha lavorato per 15 anni nella casta, ha mangiato grazie alla casta, e tutto  andava bene. Poi è stato licenziato ed improvvisamente si erige a paladino dei poveri cittadini in una lotta contro il potere forte? Questo pifferaio del menga usa la rabbia e la frustrazione (sacrosanta) dei cittadini per un proprio tornaconto.

Non fatevi abbindolare da questo sinistro soggetto. La demagogia non é ciò di cui abbiamo bisogno.

Facciamo sentire la nostra voce, in un altro modo.