di Francesca Campigli
Camminare è la prima e importante modalità di vivere un luogo e un territorio.
Di entrarci in contatto, di conoscerne presenze storiche e geografiche.
Poi, durante la conoscenza si intercetta la poesia.
Gli accadimenti, lo stupore, qualcosa che ci colpisce e ci rivela la sua bellezza.
Il mio progetto >camminare davvero traccia la sua linea di partenza dopo la lettura di un libro, “Walkshapes” di Francesco Careri.
Le argomentazioni in esso contenute mi spingono ad attivare un primissimo scambio con alcune persone sensibili al tema. Da alcuni anni mi occupo di educazione, teatro e linguaggi della contemporaneità con un proposito di coinvolgimento delle persone. Partendo sempre dalla ristretta cerchia di amicizie e di affetti, fino ad arrivare al contatto con nuove soggettività.
Il primo scatto è dunque quello di parlarne di giro, di giocare con le circostanze incontrate.
Fino a veder nascere una piccola e silente comunità auto-organizzata di camminatori volontari.
Il progetto indirizza il proprio sguardo sulla pratica del camminare come metafora e come approccio all’esistenza. Come condizione perenne, un andare continuo senza interruzioni.
Senza il concetto di andare da un punto ad un altro punto, senza il concetto di traguardo, senza il concetto di risultati.
Tutto inizia così, come conseguenza diretta di queste prime suggestioni. Il camminare come approccio e come pratica che ha contribuito a costruire il mondo.
Poi accade qualcosa, si incontrano altri temi. Si conoscono nuove persone o si riconoscono nuove affinità e curiosità.
Per partecipare al progetto ognuno ha regalato il suono dei propri passi all’interno di un percorso scelto altrimenti un ricordo in riferimento alla propria “strada”. Ogni persona ha trovato poi una propria aderenza al progetto, in base alla propria sensibilità, permettendo così di costruire il tutto attraverso il fare insieme. Si è arrivati così al Repertorio di Passi, dove le registrazioni svolte sono trattate in maniera autonoma, come singole tracce drammaturgiche. La scelta di intervenire in maniera minima a livello sonoro permette di accogliere semplicemente ciò che si è trovato lungo il procedere. Il titolo è stato assegnato direttamente dal “camminatore”, sulla base dell’avvenimento e delle proprie fascinazioni.
Accanto a questa fonte sonora si stanno aggiungendo altri materiali di restituzione del processo (scrittura e affini) e altre scelte linguistiche.
Il tutto è dominato volutamente da una condizione di frammentarietà, data dalla natura del progetto e dal suo inserimento all’interno di un triennio teso alla creazione di un proprio linguaggio espressione di una specifica poetica. Ogni annualità è dedicata allo studio di un proprio valore fondante: il camminare, il femminile e le vocazioni, le virtù e le cose minute. Fra ognuno di questi tre progetti esiste un dialogo, un intreccio in modo da nutrire la ricerca nella sua interezza.
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Francesca Campigli si occupa di educazione, teatro e linguaggi della contemporaneità con progetti di °azione, :osservazione e >ricerca agendo sulla base della finalità.
Dentro queste aree si muovono intenzioni tese alla realizzazione di formati diversi.
Raccoglie valori, pensieri, progetti e accadimenti dentro il sigillo/spazio di espressione post land, postazione di lavoro autonoma, nomade e determinata.
www.post-land.com
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