Magazine Poesie

Ipotesi innamorata

Da Cinabro
Illudimi d’arpeggio d’ebano
mentre le luci si spostano per far passare noi
Divisi e derisi dalla noia
dalle viole ricamate sui polsi
il nostro vecchio dono alla sposa
Se devi andare
fallo senza riposarti
lasciati cadere le braccia lungo i miei ricordi
e con calma riprendi i giorni che mi hai fatto dimenticare
ti parlo con tutte le mie tre voci
discordanti come i desideri
che dai tuoi occhi aspettano
Sei il mio miglior difetto
la presunzione di esserti nella pelle
come marinaio senza vele
ti amerò come figlia e come padre
come una mela acerba o sentinella lontana
Guardami come se fossi un cielo
e lascia impronte di fuoco
per tutto il tempo che mi incontrerai
perchè ad ogni risveglio
è sempre un giorno nuovo
il primo di un eterno addio
che non vogliamo lasciar fuggire dalle labbra

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