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Giovedì 19 Novembre è uscito nei cinema il film d'animazione IqBal: bambini senza paura, di Michel Fuzellier e Babak Payami, liberamente ispirato alla vicenda di Iqbal Masih, "bambino operaio, sindacalista e attivista pakistano, diventato un simbolo della lotta contro il lavoro infantile" (cit.), ucciso nel 1995 dagli stessi sfruttatori che aveva denunciato. Aveva solo 12 anni.
Il film, sostenuto e promosso da Unicef Italia, va ad arricchire le iniziative atte a caratterizzare la Giornata internazionale dell'Infanzia e dell'adolescenza.
Al di là del valore cinematografico e artistico di questo film, credo si tratti di un'occasione per rendere questa storia di coraggio e violenza più conosciuta di quanto in realtà non sia.
A tal proposito, ricordo a tutti che in questo post di qualche mese fa parlai di un altro progetto a cui, tra l'altro, ho contribuito anche io, quello di un'antologia di racconti che si è proposta di rivisitare le fiabe e le favole classiche in chiave moderna e contemporanea: C'era St(r)avolta, edita dalla Homeless Book. Una raccolta pubblicata senza alcun scopo di lucro i cui proventi saranno diretti a finanziare il progetto "Casa Famiglia Iqbal Masih" promosso dall'associazione Boogan Coperativa Sociale ONLUS. Se desiderate avere maggiori informazioni potete visitare questa pagina del sito ufficiale della Homeless Book, da cui sarà possibile contribuire acquistando una copia del libro in formato digitale (disponibile, comunque, in tutti i principali store online).
Ovviamente comprare un libro non è l'unico modo per sostenere una causa come questa e allora il mio consiglio è quello di andare a vedere il film e, perché no, di parlarne, di ricordare e fare in modo che la gente sappia, perché a volte basta togliere la testa da sotto la sabbia e mostrare un po' di coraggio. Lo ha fatto un bambino, ucciso solo per aver provato a far valere i diritti suoi e di tanti altri bambini come lui. A noi basterebbe invece parlarne e parlare di progetti come quello della casa di Iqbal. Molto più facile e meno pericoloso, a mio parere.
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