L'Orso gay 2012, il celebre Teddy Award come miglior film, va a Keep the Lights On dell'americano Ira Sachs, assegnato sabato scorso al Teddy Award Gala nell'ex aeroporto di Tempelhof "per il delicato equilibrio fra osservazione acuta e tecnica cinematografica". È stato evidenziato dalla giuria anche "l'intimo ritratto delle difficoltà nella costruzione di una relazione: il sostentamento dell'amore, l'appoggio reciproco e la fiducia. Keep the Lights on fa vivere temi universali con un'ampiezza di visione originale".
Il Premio Speciale della Giuria va a Jaurès di Vincent Dieutre, definito "formalmente e narrativamente eccezionale, dall'altissima qualità filmica, bella e profonda. Esplora l'impulso dell'uomo teso alla riconciliazione dell'individuo e delle sue emozioni attraverso la politica".
Il miglior doc è la coproduzione Usa-Uganda Call me Kuchu di Katherine Fairfax Wright, "una storia attuale, intensamente e intelligentemente raccontata. Si onora la vita e l'esemplare coraggio di un eroe quotidiano mentre ci mostra scioccanti violazioni del diritti umani. Il suo messaggio è valido ovunque ed è uno sprone a reagire".
Tra i corti ha prevalso Loxoro di Claudia Llosa (Spagna, Perù, Argentina, Usa). La giuria è rimasta impressionata "dal modo ammirevole in cui questo cortometraggio restituisce dignità a una comunità raramente rappresentata al cinema, rivelando coraggiosamente un'umanità poco vista e analizzata".
Tra i giurati c'era anche Alessandro Rais, direttore artistico del Sicilia Queer Filmfest. L'Orso d'Oro è tornato all'Italia dopo 21 anni (La casa del sorriso di Marco Ferreri) ed è stato assegnato a Cesare deve morire dei fratelli Taviani su un gruppo di carcerati di Rebibbia che inscena una rappresentazione del Giulio Cesare di Shakespeare. È stato acquistato dalla Sacher di Moretti e uscirà nelle sale tra due settimane.