Ormai siamo certo che a Teheran i Pasdaran vogliono vincere la gara di esecuzioni capitali. Solo così si spiega la terribile notizia che arriva dalla Repubblica Islamica: 21 prigionieri sono stati impiccati in sole 48 ore!!! Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa HRANA (Human Rights Activists News Agency), il regime iraniano ha mandato al patibolo tutti questi detenuti senza neanche dichiarare ufficialmente una sola esecuzione. Per la precisione, scrive la HRANA, le impiccagioni sono avvenute in tre carceri: Shiraz, Bam e Banda Abbas.
Presso Bandar Abbas sono stati ammazzati 9 prigionieri, ma solamente di sette sono stati individuati i nomi. Si tratta di Sajad Ghochany di Tehran, Mohammad Gholami di Tabriz, Mohammad Kazem Yazdani Doboron di Mashhad, Alireza Razmi di Bushehr, Mehdi Shahdadi di Iranshahr, Mosa Nekoei Zadeh di Bandar Abbas e Ghasem Moradi Zadeh di Yazd. Altri 9 detenuti sono stati impiccati nel carcere di Adel Abad presso Shiraz. Nessuno dei loro nomi, almeno per ora, è stato diffuso. Le altre 3 impiccagioni, come suddetto, sono avvenute presso la prigione centrale di Bam. Qui, sul patibolo sono finiti: Mohammad Hojat Abadi, Rasool Naderi e Hossein Mir Dost.
Continuamo a ritenere vergognoso il silenzio della Comunità Internazionale davanti a questi massacri. Particolarmente, restiamo delusi dal silenzio della diplomazia italiana, teoricamente in prima fila nella promozione della Moratoria Internazionale Contro la Pena di Morte. Considerando l’appeasement verso i Mullah, dobbiamo probabilmente ammettere l’enfasi sulla lotta alla pena capitale, posto dalle stesse Nazioni Unite, rappresenta ancora una volta uno slogan vuoto che non spaventa nessuno, men che meno il fascista regime iraniano.
Vogliamo ricordare infine che, dall’elezione di Rouhani a presidente, sono stati impiccati oltre 1000 prigionieri e che, solamente dall’inizio del 2015, sul patibolo sono finiti 127 detenuti…(dati Iran Human Rights Documentation Center).