Cosa fare se in Iran calano le nascite, diminuiscono i matrimoni, aumentano i divorzi e cresce il fenomeno dei “matrimoni a tempo”? La risposta arriva direttamente dal governo di Teheran, che questa settimana ha inaugurato un’agenzia matrimoniale online ufficiale. Un buon modo, negli intenti degli ayatollah, per mettere un freno ai siti di appuntamento “immorali”, vietati ma facilmente accessibili tramite escamotage tecnici.
(xinxinzi.wordpress.com)
Restrizioni in Iran sul sesso, è Internet il nemico. Per le autorità della Repubblica islamica, sempre ansiose di salvaguardare i valori della religione, è dunque Internet il nuovo campo di battaglia. Ci sono centinaia di siti “immorali e illegali” che spesso incoraggiano il matrimonio a tempo, ha spiegato di recente il vice ministro della Gioventù e dello Sport, Mahmoud Gholrazi. La crescita esponenziale di questi siti in Iran è legata a doppio filo alle restrizioni sul sesso, vero e proprio tabù nella società e proibito al di fuori del matrimonio. La maggior parte dei giovani aggira il divieto sposandosi in età giovanissima oppure ricorrendo all’istituto sciita del “sigheh”, che permette di siglare un contratto di matrimonio anche solo per un’ora e poi di scioglierlo.
Il nuovo sito, che si chiama “Trova la tua metà”, nato con la collaborazione dell’Organizzazione per la propaganda islamica, punta invece a incentivare i matrimoni a lungo termine tra gli under 30. Non si tratta tuttavia di uno dei tanti siti di appuntamenti, nati come funghi in Iran negli ultimi anni (se ne contano circa 300) e molto frequentati dai giovani che vi organizzano i loro incontri “clandestini”. Secondo Gholrazi, citato dal quotidiano Arman, il sito è uno spazio virtuale “dove i giovani possono registrarsi e conoscersi”. Gli iscritti inseriscono informazioni come l’età, le caratteristiche fisiche, gli interessi, le lingue straniere conosciute, il livello di istruzione, la conoscenza della religione. Una squadra di psicologi, religiosi, medici e insegnanti ha definito i parametri per incrociare i dati e consentire quindi alle anime gemelle di incontrarsi per un’unione duratura.
Ricordando che in Iran ci sono 11 milioni di single in età di matrimonio, Gholrazi ha affermato che “con l’aiuto di questo sito nasceranno 100mila matrimoni in un modo corretto e il problema di sposarsi per i giovani sarà in parte risolto”. Il governo non sta solo cercando di incoraggiare i matrimoni. Prova anche a ridurre i divorzi, che hanno raggiunto il 22%. Si calcola che nelle grandi città come Teheran, una coppia su tre divorzi.
Obiettivo non secondario è anche quello di dare una spinta alle nascite, visto che l’attuale media di 1,8 figli per donna è ben al di sotto del 2,1 che sarebbe necessario a compensare i decessi. Sul tema è intervenuto anche l’ayatollah Ali Khamenei, Guida Suprema della Repubblica Islamica, che di recente ha invitato le coppie a fare più figli, ripudiando “gli aspetti indesiderabili dello stile di vita occidentale”. E anche il legislatore ha fatto la sua parte, vietando la vasectomia e ogni metodo di contraccezione definitivo. (ADNKRONOS)