Una settimana fa, il 30 luglio, è nata Irene.
In casa.
So cosa state pensando, che è poi quello che ha pensato il pediatra venuto a visitarla: e dove doveva nascere? Con una mamma vegana, alternativa, quello del parto in casa sarà stato il suo sogno da una vita. Ecco, no. Pur non avendo nulla contro il parto in casa (anzi!) ero convinta che non facesse per me: Irene avrebbe dovuto nascere in ospedale, nello stesso in cui è nato Valerio e in cui mi ero trovata molto bene. E invece ha deciso lei al posto nostro.
----- Da qui, il racconto del parto. Se siete deboli di stomaco, potete saltare al fondo -----
Dopo un'ora e mezza di contrazioni lievissime ogni 10 minuti (durante questo tempo sono anche riuscita a dormire, tra una contrazione e l'altra), su suggerimento dell'ostetrica verso le 5.30 del mattino faccio un bagno nell'acqua calda. Le contrazioni si intensificano un po', ma nemmeno poi tanto. Alle 6.15 l'ostetrica (in collegamento su whatsapp, evviva la tecnologia) mi dice che comincia a prepararsi con calma e parte. Poco dopo la prima contrazione dolorosa sveglia il Babbo. Alle 6.20 l'ultimo messaggio su whatsapp, per chiedere all'ostetrica se è il caso di chiamare i nonni per tenere Valerio (io pensavo di no).
A quel punto, esco dal bagno e la situazione precipita. Il Babbo, ancora mezzo addormentato, non riesce più a tenere il conto delle contrazioni... ma non è colpa sua: da dolori di circa un minuto ogni 6, passiamo ad una contrazione unica di 10 minuti con qualche pausa.
E poi, comincio a sentire il bisogno di spingere. Panico. Convinta che non sia ancora il momento, urlo di chiamare Martina, l'ostetrica, che mi tranquillizza: si vede che è il momento di spingere, vai pure. L'ipotesi di partire subito per l'ospedale è a quel punto scartata: Irene nascerà in casa (sempre meglio che in auto!)
Dopo poco si rompe il sacco e comincio a sentire la testolina che spinge per uscire. Nuovo momento di panico. Altra telefonata a Martina, che nuovamente riesce a tranquillizzare me e il Babbo: lei sta arrivando, ma se la bambina dovesse nascere prima non è un problema: il Babbo dovrà avvolgerla in un asciugamano e aspettare. Suggerisce intanto di farmi sdraiare sul divano. Non so come, il Babbo riesce a trascinarmi dal bagno al salotto, a sistemare qualche asciugamano e lenzuolo sul divano e ad accogliere la mia richiesta di accendere l'ipod con la musica. Poi va a prendere un asciugamano perché sì, ora vede anche lui che sta uscendo qualcosa. Quando torna, Irene è nata e sta già piangendo tra le mie braccia. Sono le 6.55.
Dopo 5 minuti arriva Martina, con tutta l'attrezzatura per un parto in casa, e comincia la normale routine. Per lei. Io e il Babbo siamo ancora in stato di shock.
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Insomma, Irene ha fatto tutto a modo suo.
- Ha fatto in modo che Valerio non si svegliasse: il fratellone infatti si è alzato dopo una decina di minuti dall'arrivo dell'ostetrica, senza dover assistere alle fasi più... splatter... del parto :-)
- Non ha aspettato nessuno: né che io fossi pronta, né che ci fosse l'ostetrica. Beh, per fortuna almeno il Babbo è arrivato in tempo per avvolgerla in un asciugamano
- Ha schifato la playlist che avevo preparato con tanto affetto (d'accordo, ho riciclato quella che avevo preparato per la nascita di Valerio... ma l'avevo preparata con tanto affetto), facendomi ascoltare solo una canzone e mezza. Ah, per la cronaca: è nata su "S'i' fosse foco" di De André, e mi sembra che anche questo renda bene l'idea del caratterino che dovremo aspettarci.
Mamma e bambina stanno benone. Il post-parto di due anni fa era stato traumatico. Stavolta è stata una passeggiata.
Il Babbo si sta a poco a poco innamorando della sua bambina. Ha già cominciato ad entrare in sintonia con lei, facendole fare, quando riesce, cacca e pipì fuori dal pannolino. D'altra parte anche con Valerio era lui il più entusiasta dell'EC (Elimination Communication).
Valerio... beh, il fratellone deve ancora abituarsi all'intrusa. Da un lato non vede l'ora di prenderla in braccio, quando sta sul lettone o sul divano. Dall'altro è il più spaesato da questa nuova situazione. Devo dire però che insieme sono bellissimi!
P.S: Il fiocco in foto ci è stato regalato dall'amichetta di Valerio, che a sua volta ne aveva ricevuto uno simile per la nascita del fratellino. E' una coccarda della pace che vuole essere il simbolo della nascita di un individuo libero da stereotipi di ruolo (maschili o femminili), futuro cittadino del mondo portatore di pace. Maggiori informazioni qui: http://maschioperobbligo.it/
P.S.2: il 30 luglio il blog ha ricevuto il doppio delle visite medie quotidiane. Sarà un caso?