Tra le pratiche alternative più classiche e conosciute una si pregia di poter scoprire le malattie di un individuo semplicemente analizzando l’iride.
L’iride è quella zona circolare colorata che tutti abbiamo nell’occhio, attorno alla pupilla. È lei che determina il “colore degli occhi” di ognuno di noi ma soprattutto che regola contraendosi o dilatandosi, la quantità di luce che raggiunge la retina. Può essere colorata in modo molto vario, scurissima o chiarissima ed il suo colore come tutte le sue caratteristiche è determinato geneticamente.
Chi pratica questo mezzo “diagnostico” si fa chiamare iridologo.
I primi cenni di pratiche simili all’iridologia si ebbero alla fine del 1600 mentre la diffusione più recente si ebbe attorno agli anni 50. Sull’origine di questo strano metodo non ci sono molte sicurezze. La teoria più accreditata vuole l’iridologia scoperta da un ungherese,Ignatz von Péczely che riferì di aver avuto questa geniale intuizione quando vedendo una macchia scura sull’iride di una persona che stava per essere operata per una frattura ad una gamba, ricordò di aver visto la stessa macchia scura in un’altra persona che aveva subìto anch’essa una frattura all’arto inferiore. Un discendente di von Péczely affermò che la storia era una leggenda.
Negli anni la pratica si è arricchita di nuove correnti, si è evoluta con varie interpretazioni, modifiche, revisioni ma il principio di base è rimasto lo stesso.
In base al colore dell’iride ed alle sue sfumature, al suo aspetto, alle anomalie, alle macchie presenti in questa corona colorata, l’iridologo saprebbe identificare qualsiasi disturbo colpisca un organo del nostro corpo.
L’iride viene suddivisa in quadranti ed in zone concentriche (circolari) ed ognuna di queste corrisponde ad un dato organo e contemporaneamente le zone più alte dell’iride corrispondono agli organi situati più in alto nel corpo (quindi la testa nei quadranti superiori ed i piedi in quelli inferiori). Una zona “scolorita” dell’iride viene chiamata “lacuna”.
Esistono diverse “mappe” per lo studio dell’iride e la più famosa è quella di Jensen.
Jensen era il più famoso iridologista americano (è deceduto nel 2001) e propagandava con sicurezza ed entusiasmo la sua pratica, diceva infatti:
La natura ci ha creati con un televisore in miniatura che ci mostra le zone più remote del corpo per mezzo delle risposte riflesse dai nervi [...] l’iridologia offre molte più informazioni sullo stato del corpo di quanto faccia la visita con la medicina occidentale.
In realtà nell’occhio non esistono “risposte riflesse dai nervi” nel senso che fornisce Jensen, né anatomicamente esiste un collegamento tra un organo e l’iride. I riflessi oculari sono noti (per esempio una fonte di luce fa contrarre i muscoli attorno all’iride determinando un restringimento della pupilla) ed i fenomeni che li regolano sono ben conosciuti dai fisiologi, non esistono zone dell’iride che hanno una qualsiasi corrispondenza diretta con zone del resto del corpo umano.
Anche le “mappe” non hanno nessuna base scientifica, non è mai stata dimostrata la loro funzione nella diagnosi di malattie e soprattutto sono assolutamente arbitrari i presunti collegamenti tra malattia e modificazione dell’iride. Segnalare cioè che una zona corrisponda al cuore piuttosto che allo stomaco è un’invenzione, né più né meno. Una sorta di oroscopo dell’organismo con le zone dell’iride che sostituiscono gli astri.
Per l’iridologo esistono iridi tipiche per un particolare tipo di costituzione dell’organismo e l’aspetto dell’occhio dipende anche dal tipo di personalità di chi viene “studiato”.
Per l’analisi dell’iride vengono utilizzati specchi, luci o ingranditori ma non manca chi analizza ad occhio nudo.
Dal punto di vista scientifico non esiste nessuna evidenza che dall’analisi dell’iride si possano diagnosticare disturbi dell’organismo.
Naturalmente bisogna distinguere questo tipo di pratica dal controllo oculare che può presentare segni tipici di una malattia. Nel caso di problemi agli occhi ad esempio anche l’iride può avere un aspetto particolare o nel caso di problemi di altro tipo, per esempio del fegato, la sclera (che è un’altra zona dell’occhio) può presentare una colorazione alterata.
Questo è bagaglio della medicina. Scopo dell’iridologia invece è tutt’altro. Basata su teorie mai dimostrate viene smentita anche dalla logica. Non vi sono connessioni anatomiche o fisiche tra tutti gli organi e l’iride, non esiste un motivo per pensare che qualsiasi malattia dia segni evidenti a carico dell’iride e soprattutto non è stato mai dimostrato che qualcuno potesse diagnosticare un problema di salute esaminando solo quella zona dell’occhio.
La maggioranza degli iridologi non sono medici (non serve essere medici per praticare un metodo come questo) ma moltissimi medici “alternativi” uniscono a pratiche come l’omeopatia e l’agopuntura anche quella dell’iridologia. Qualcuno esibisce “diplomi di iridologo” ma questi non hanno alcun valore accademico e sono rilasciati dalle centinaia di scuole “naturopatiche” private che si trovano in tutte le nazioni, diplomifici inutili e senza alcuno scopo scientifico.
Si tratta quasi sempre di medici alternativi più estremi, quelli che si riferiscono a termini come “medicina olistica” o “medicina bioenergetica”, termini pomposi che non hanno nessun significato medico e che trovano nell’iridologia un sistema esotico e particolare per richiamare clienti. Il fenomeno non ha mai assunto dimensioni preoccupanti ma non è difficile immaginare che pericolo potrebbe rappresentare se le persone pensassero di poter ricevere una diagnosi dall’analisi dell’iride.
La scienza ha provato a studiare il fenomeno.
In uno studio del 1979, furono scattate foto degli occhi di 143 pazienti, dei quali 48 avevano un problema al fegato diagnosticato con esami del sangue e 95 erano assolutamente sani. Furono messi alla prova tre iridologi che non solo non riuscirono a diagnosticare il problema al fegato in chi lo aveva ma lo diagnosticavano a chi ne era privo. I loro giudizi inoltre erano spesso in disaccordo: chi era malato per uno non lo era per l’altro. In pratica tiravano ad indovinare (sbagliando, oltretutto).
L’iridologia negli anni conobbe un lento ma progressivo declino ma la globalizzazione era alle porte.
Negli anni 80 vi fu una piccola esplosione di successo in quanto una trasmissione televisiva americana ebbe come ospite un iridologo che sembrava azzeccare tutte le diagnosi (si trattava probabilmente di un semplice gioco di prestigio, uso di complici e trucchi simili) e così vi fu un ritorno della moda del bizzarro metodo di diagnosi. Parallelamente all’aumentare di “esperti di iridologia” si assistette ad un aumento degli studi in proposito. In certi paesi la pratica era piuttosto comune, oltre agli Stati Uniti anche il nord Europa accoglieva con sopportazione gli iridologi che furono addirittura proposti come primo screening per malattie gravi (come il cancro) in certi paesi. Nel 1998 un altro studiostroncò l’uso dell’analisi dell’iride nella diagnosi di malattie, furono testati cinque iridologi “esperti” che non superarono la prova: non riuscivano a diagnosticare in maniera significativa una malattia.
Questa “moda” in certi paesi (Svezia, Germania) resiste ancora tanto che si stima che almeno l’80% dei medici “alternativi” tedeschi (si chiamano Heilpraktiker) eserciti l’iridologia. Negli Stati Uniti la pratica dell’iridologia è utilizzata soprattutto nella vendita di prodotti erboristici e di rimedi “miracolosi” porta a porta, come metodo diagnostico “spicciolo”.
Fu per questo che nel 2008 in Germania si preparò una ricerca che voleva stabilire se davvero gli iridologi fossero capaci di predire un tumore al colon semplicemente esaminando l’iride. L’esperimento fu un flop. I risultati ripetevano esattamente quelli ottenibili fornendo risposte a caso: metà risposte corrette e metà sbagliate. Furono addirittura diversi centri di medicina alternativa a definire ciarlatani gli iridologi e persino uno studio “di parte” in una rivista di medicina alternativa, definì inutile l’iridologia nello screening dei tumori.
Esistono delle testimonianze di persone che affermano di aver ricevuto una corretta diagnosi della propria malattia in seguito a controllo iridologico. È possibile. Esattamente come esiste gente che afferma che gli oroscopi indovinano spesso il destino. Il meccanismo è assolutamente normale. Su 100 diagnosi tramite iridologia se 99 persone ne ricevono una sbagliata tenderanno adimenticare presto l’episodio mentre l’unica che riceve la diagnosi giusta tenderà a ricordarlo benissimo ed a parlare in maniera entusiastica di quanto accaduto. È un fenomeno comunissimo che si ripete in molti ambiti (anche nella superstizione).
I fatti oggi sono quelli che questa pratica non solo non ha nessun fondamento scientifico ma non ha mai fornito nemmeno una minima evidenza che faccia pensare ad un risultato attendibile delle diagnosi fornite dall’iridologia. Chi pratica la “lettura dell’occhio” è in genere un alternativo che in seguito alle diagnosi fornisce terapie anch’esse senza fondamento e per questo motivo l’iridologia (in Italia almeno) è fornita come “servizio complementare” da chi offre cure pseudoscientifiche come l’omeopatia, la pranoterapia o la diagnosi di malattie tramite pendolino. Non esistono scuole ufficialmente riconosciute di iridologia ed i diplomi che spesso presentano gli operatori che la praticano sono i soliti corsi da due soldi che si trovano anche su internet. È questo il pericolo reale, quello di entrare nel tunnel della ciarlataneria senza nemmeno rendersene conto.
Come ha detto nel 2000 Edzard Ernst, professore di medicine alternative in Inghilterra, l’iridologia ha due effetti collaterali principali, la perdita di tempo e di denaro.
Concludendo quindi questo metodo non ha nessun valore diagnostico né scientifico. Se utilizzata come curiosità in fiere e luna park ha anche un suo fascino un po’ “stregonesco” ma dal punto di vista medico è una pratica del tutto inutile e potenzialmente pericolosa. Occhio… ai furbi quindi.
Articolo di MedBunker