IRIS: Don Gino Rigoldi chiude la rassegna "Human Rights": "Fino a prova contraria" e "Nel nome del Padre"

Creato il 18 dicembre 2013 da Nicoladki @NicolaRaiano
«Solo con le buone intenzioni non si arriva da nessuna parte: i diritti di chi è stato “cattivo” e vuole rifarsi una vita sono più parlati che realizzati. È triste quando dietro le parole c’è il vuoto».
Don Gino Rigoldi introduce così “Fino a prova contraria”, film del 1999 diretto da Clint Eastwood - in scena stasera in prima serata, su Iris - per l’ultimo appuntamento con la retrospettiva dedicata al tema dei diritti umani “Human Rights”.
«Spero che le persone non entrino più in carcere, ma si possano dedicare a lavori di pubblica utilità», prosegue il Cappellano del Carcere minorile Beccaria di Milano. «I giovani, soprattutto, se si danno loro gli strumenti, cambiano e hanno il diritto di cambiare: hanno il diritto di ripartire e rifarsi una vita onesta e positiva. È necessario, però, eliminare fantasie vendicative ed esagerazioni punitive».
Commentando il film a seguire - “Nel nome del Padre”, di Jim Sheridan, vincitore dell'Orso d'Oro al Festival di Berlino, nel 1994, e candidato a sette premi Oscar - Rigoldi afferma: «Diritti negati, persone ingiustamente incarcerate e migliaia di persone in attesa di giudizio: se c’è un’ingiustizia da riparare, l’importante è esserci. Di queste persone, dovremmo essere compagni di strada, non per assolverle, ma perché sono sacrosanti anche i diritti di un detenuto».

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