Irlandairlanda – Prologo e tappa 1: Dublino

Creato il 01 settembre 2014 da Vlao

2 Biglietti Aerlings, 1 Renault Clio rosso rubino, 2700 chilometri contro mano, 1 guida Lonely Planet, 1 navigatore Tomtomin aggiunta a quello integrato, 11 prenotazioni Booking.com, 1 Grouponper le isole Aran, 10 irish breakfast, 35 uova al tegamino, 2 Kg di more selvatiche, 30 litri di birre scure, 2 irish coffee, 10.000 pecore colorate, 2.000 mucche, 1.000 cavalli, 10 cerbiatti, 1 delfino, 1 scoiattolo, zero puffin…

Mettete il tutto in 13 giorni e girate bene, aggiungete solo un bel sole e 2 giorni di pioggia, Vlao e Martimarti quanto basta e voilà… il gioco è fatto!

Questa è la ricetta di Irlandairlanda.

Un super giro orario dell’isola più verde di Europa, tra pascoli, torbiere, trifogli e cacche varie. Un tour de force per le strade più disseminate di trattori del vecchio continente. Una volata tra castelli, città, paesini, chiese, cimiteri, porti, porticcioli, fiordi e scogliere.

Tutto parte da Dublino, capitale dell’Irlanda, nonché città con il maggior numero al mondo di pinte di Guinness per metro quadrato. Martimarti e Vlao vi atterrano con il loro Airbus e fanno subito conoscenza con il clima irlandese.

Bastano pochi minuti per capire che il costume da bagno poteva rimanere tranquillamente a casa. Le stagioni sembrano cambiare di ora in ora e l’abbigliamento a cipolla, con pile perennemente a portata di mano sarà la scelta più appropriata per tutto il viaggio.

The Temple Bar

I due girano una Dublino sferzata dai venti, non mancando di rifugiarsi in chiese a pagamento, biblioteche gigantesche, e pub gremitissimi, tutti luoghi utilissimi per difendersi dal clima ostile e riportare Martimarti alla sua temperatura standard di 38 gradi centigradi.

I due macinano chilometri fino allo sfinimento. A volte non riescono a ritornare in ostello e capitolano perdendo i sensi sul prato di un parco come dei veri e propri homeless. Poi però si riprendono prontamente e si fiondano in cerca di cibo caldo e di una bella birrozza.

Nonostante la stanchezza è impossibile rinunciare alla movida di Temple Bar, ai concertini nei pub, e nemmeno ad una passeggiata notturna sul lungo Liffey facendo i “pacman” con i faretti.

A dar loro la forza c’è il pensiero che Dublino non è altro che un riscaldamento, un allenamento… è solo la prima tappa… per il viaggio vero e proprio, bisogna attendere che Vlao innesti la 1° della Clio con guida a destra che li porterà in lungo e in largo a zonzo per l’isola verde…


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