(Iron Man 3)
Regia di Shane Black
con Robert Downey Jr. (Tony Stark/Iron Man), Gwyneth Paltrow (Pepper Potts), Don Cheadle (Colonnello Rhodes/Iron Patriot), Guy Pearce (Aldrich Killian), Ben Kingsley (Trevor Slattery), Jon Favreau (Happy), Rebecca Hall (Maya Hansen), Ty Simpkins (Harley), James Badge Dale (Eric Savin), William Sadler (Presidente Ellis), Miguel Ferrer (vicepresidente), Mark Ruffalo (Bruce Banner).
PAESE: USA 2013
GENERE: Azione
DURATA: 130′
Sempre più misantropo e paranoico, Tony Stark/Iron Man ha la malaugurata idea di sfidare pubblicamente un terrorista sanguinario. Quando gli distruggono la villa sul mare e gli rapiscono l’amata Pepper Potts, si ritrova a poter contare solo su se stesso e a fare i conti con il suo passato…
Terzo capitolo, dopo un brutto numero due, della saga dell’uomo di ferro Marvel. La regia passa da Jon Favreau (che conserva il ruolo di Happy, guardia del corpo di Stark) a Shane Black, già sceneggiatore di successo, che qui scrive a quattro mani con Drew Pearce. Pur staccandosi molto dal fumetto, almeno a livello narrativo, è il migliore della trilogia, nonché uno dei migliori prodotti Marvel Studios (che oramai sforna due film all’anno) degli anni duemila. Dialoghi e situazioni da commedia sofisticata che non sfociano mai nella farsa, ritmo sostenuto senza tempi morti, una superba galleria di personaggi e una serie infinita di trovate in sede di sceneggiatura: dalla non banale riflessione sul rapporto tra media e terrorismo all’idea che il protagonista sia sempre meno Iron Man e sempre più Tony Stark (è anche uno dei pochi supereroi di cui tutti conoscono l’identità), fino ad un’anomala, riuscita battaglia finale in cui le armature combattono da sole e Stark entra per pochi secondi in una o nell’altra. Nemmeno gli sviluppi narrativi sono scontati (si veda il rapporto col bambino), e finalmente ogni scena d’azione è funzionale alla storia. Cast sempre più ricco e variegato, ma Cheadle continua ad essere fuori parte in modo imbarazzante. Anche la oramai obbligatoria scena dopo i titoli di cosa, stavolta, è funzionale alla storia e non fine a se stessa. Da vedere. Immenso successo di pubblico.