Durante la sua lunga carriera, Alfred Morris si è reso autore di un album seminale con i Force e ha fondato una tra le maggiori formazioni del sottosuolo doom americano: gli Iron Man sono la sua creatura più prolifica e sono meritatamente considerati imprescindibili per chi voglia avvicinarsi alla musica del destino. Pubblicato in origine nel 1994 da HellHound, The Passage si lascia alle spalle la produzione amatoriale di Black Night per abbracciare un suono in grado di mettere in evidenza l’esecuzione dei singoli strumenti. Da un punto di vista compositivo si mantiene su livelli alti e mette subito le cose in chiaro, partendo con il classico botto che tiene incollati al divano (“The Fury”), per giungere poi alla stupenda “Waiting For Tomorrow”. L’ingresso di Dan Michalak alla voce e di sua maestà Gary Isom dietro le pelli contribuisce a delineare brani nei quali si combinano melodia e influssi heavy blues. Ne consegue che – nonostante le composizioni siano cadenzate – a prevalere sia il groove: ciò che rende speciale questo disco è la potenza, quel concetto difficile da descrivere a parole ma che spesso ricorre nei discorsi di chi ascolta heavy metal, dimenticandosi che Tony Iommi ha un solo vero discepolo.
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