“L’imminente distruzione di Trantor non è un evento fine a se stesso, isolato da quello dello sviluppo umano. Sarà il punto d’arrivo di un dramma intricato che ha avuto inizio secoli addietro e che procede con un ritmo sempre più accelerato. Mi riferisco, signori, al processo di declino e alla caduta dell’Impero Galattico.”
Parole forti quelle pronunciate da Hari Seldon, che hanno il potere di gettare nello scompiglio più totale tutto l’uditorio davanti al quale sta parlando.
L’autore di questa frase, naturalmente è Isaac Asimov, anche se il titolo del volume che la contiene potrebbe cambiare a seconda dell’edizione scelta. La prima volta che l’ho letta si trovava in Cronache della Galassia, poi è stata inserita in un volume intitolato Il ciclo delle Fondazioni (è quello che possiedo io, la frase è a pagina 23) e successivamente ripubblicata nella Trilogia della Fondazione. E se questi tre titoli da soli non sono sufficienti a fare confusione, aggiungo che la trilogia, nell’edizione acquistata da mio fratello negli anni ’80, era costituita da tre volumi intitolati Cronache della Galassia, Il crollo della Galassia centrale e L’altra faccia della Spirale.Però quando Mondadori ha deciso di ripubblicare le tre opere riunite in un unico volume insieme al primo dei sequel scritti da Asimov, ha cambiato i titoli ritraducendo correttamente quelli originali. Il ciclo delle Fondazioni perciò comprende Prima Fondazione, Fondazione e Terra e Seconda Fondazione, più L’orlo della Fondazione. La Trilogia invece comprende solo le prime tre opere.
La serie è nata in modo abbastanza casuale, in una conversazione fra Asimov e il suo più importante editor John W. Campbell Jr. “Non volendo presentarmi a lui senza un’idea, misi alla sferza la fantasia durante il tragitto in metropolitana” ha confidato Isaac in un volume ormai introvabile, Asimov story (pag. 394). Dalla prima idea, e dalle conversazioni con Campbell, lo scrittore decide di scrivere una serie sulla caduta dell’Impero Galattico, sulla falsariga di Storia del declino e della caduta dell’Impero romano di Edward Gibbon, pubblicata fra il 1776 e il 1789.
Di fatto la storia della Fondazione è costituita da una serie di racconti pubblicati sulla rivista Astounding Science Fiction fra il 1942 e il 1949 e ripubblicati in volume nel 1952, 1953 e 1954, oltre che dai due sequel L’orlo della Fondazione (1982) e Fondazione e Terra (1986) e dai due prequel Preludio alla Fondazione (1988) e Fondazione anno zero (1992).
Nel 1966 la saga originale ha vinto un premio Hugo come Miglior Serie Assoluta, battendo, fra l’altro, la concorrenza del Signore degli anelli di J.R.R. Tolkien, cosa che ha un po’ imbarazzato Asimov, grande fan del professore di Oxford. Per scusarsi Asimov ha dedicato al Signore degli anelli uno dei racconti della serie dei Vedovi Neri.
Per me si è trattato della prima serie. In precedenza avevo letto romanzi autonomi, con Fondazione sono incappata, a quindici anni, in una storia di ampio respiro capace di espandersi per più generazioni. La fantasy e Tolkien sono arrivati dopo.
È stato amore fin dal primo istante. E, qualunque cosa ne pensino gli accusatori di Hari Sendon, soprannominato Cassandra per la sua brutta abitudine di predire sciagure, l’Impero Galattico è destinato a cadere. Bisogna solo vedere cosa ci sarà dopo questo crollo.