Magazine Psicologia

Isacco, Esaù, Giacobbe e... Neville

Da Nino Bonaiuto @cambiaremente
Il grande visionario Neville Goddard ci propone una originalissima lettura di un celebre episodio biblico, quello in cui Giacobbe, approfittando dell'assenza del fratello primogenito Esaù perchè impegnato nella caccia, si presenta sotto le mentite spoglie del fratello al padre Isacco ormai cieco e si fa dare la benedizione e quindi l'eredità.
Neville ci propone una chiave di lettura metaforica, assai intetessante: Isacco rappresenta la Coscienza di ciascuno di noi.
Esaù, il fratello maggiore, è la realtà per come si presenta in questo momento.  La realtà che tutti noi abbiamo davanti e che la maggior parte di noi giudica solida e incontrovertibile.
Giacobbe - il fratello minore - è l'immaginazione di un'altra realtà, reale solo nella nostra mente.
Se - con uno stratagemma - attenuiamo la nostra visione del mondo come ci appare (mandiamo Esaù a cacciare la selvaggina) possiamo sostituirla con una nuova, immaginaria, visione del reale (Giacobbe) e presentarla alla nostra coscienza (Isacco).
La coscienza creatrice (Isacco) non mancherà di fare avverare la nuova immagine (Giacobbe), che soppianterà la vecchia situazione, che pareva precedentemente tanto immutabile (Esaù).
Il valore del messagio di Neville è ancora enormemente sottovalutato - persino nel mondo d'oggi, pur essendo trascorsi più di quarant'anni dalla sua morte.
E' un mio (modesto) vanto quello di riproporlo a chi è pronto per riceverne l'insegnamento rivoluzionario.

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