Il Team Sky ha ufficializzato la squadra che parteciperà al Giro d’Italia 2013. Tra i corridori presenti alla corsa rosa anche Dario Cataldo. Il ciclista italiano è intervenuto a Sky Sport 24 HD per raccontare le sue emozioni a pochi giorni dal via.
Una formazione bella tosta quella del Team Sky al Giro?
Sì, è sicuramente importante specialmente per i corridori che abbiamo per le montagne, sia come leader in Wiggins ma anche nei due colombiani: sono tre grandi punte.
Sulle montagne volano i colombiani (Henao e Uran, ndr)?
Sì, specialmente quest’anno stanno facendo vedere davvero delle grandi cose.
Al Giro d’Italia sarai un’ottima spalla per Wiggins. E poi non si sa mai …
A qualcuno di sicuro verrà lasciata una piccola wild card perché comunque in tre settimane non si sa mai, può succedere di tutto. Se sfortunatamente dovesse succedere qualcosa ad un primo capitano, ci dovrà sicuramente essere qualcuno.
Tanto i basettoni come Wiggins te li stai già facendo crescere?
No, non ci arriverò ad avere i basettoni che ha lui (ride, ndr).
Cosa ti affascina di più del Giro d’Italia?
E’ dura dirlo. Specialmente il fatto che si corre in Italia, il territorio che abbiamo noi ce lo può invidiare tutto il mondo. Il Giro non può essere nemmeno paragonato al Tour de France dal mio punto di vista. Per il calore della gente ma anche per le nostre strade. Le nostre salite non ci sono da nessun’altra parte. Un territorio sicuramente difficilissimo. Tanti lo apprezzano per questo e noi in parte lo odiamo anche, perché qualche volta quando si va sullo Zoncolan o su altre salite davvero si piange, però ha un fascino incredibile.
Anche un altro italiano Salvatore Puccio farà parte della squadra del Team Sky al Giro
Sì, sarà una grandissima esperienza anche per lui perché con una squadra impostata come questa al Giro d’Italia non sarà messo lì soltanto per far presenza, sarà sicuramente importante anche lui.
I tre favoriti per la vittoria finale?
Metterei ai primi due posti Nibali e Wiggins che sicuramente sono quelli che hanno fatto vedere di più per adesso. E come mina vagante, oltre a Hesjedal, metterei anche Scarponi che è stato un po’ sottotono in questo periodo ma nelle ultime tappe del Giro del Trentino e alla Liegi-Bastogne-Liegi ha fatto una bella risalita.
Il cambiamento nel modo di correre del Team Sky nelle ultime stagioni, ha cambiato qualcosa anche nel tuo modo di correre?
Sì, sicuramente ha cambiato anche il mio modo non dico di correre ma di preparare un appuntamento perché comunque affiancando dei capitani come questi, loro hanno delle caratteristiche da regolaristi. Wiggins è un grande passista che va molto forte in salita, Froome è un grande scalatore ma ha meno cambio di ritmo di un Nibali, quindi anche loro necessitano di una corsa impostata in questo modo. Per questo anche a loro piace che una salita venga tirata in modo regolare e molto forte per scongiurare attacchi di scattisti.
Cos’hai trovato di diverso nell’organizzazione del Team Sky rispetto alle tue esperienze passate?
La metodologia e la precisione nell’approccio agli allenamenti, ai ritiri. E’ tutto veramente molto schematico e molto calcolato. Il margine di errore si riduce sempre di più.