Iseo è in crisi e il rimedio sarebbe un supermercato. Balotta (Legambiente) si oppone: “Si faccia un referendum”

Creato il 27 gennaio 2014 da Cremonademocratica @paolozignani

Invece di cercare di rimediare ai danni economici e sociali della recessione, che fa chiudere sessanta negozi persino nella via centrale di Iseo, l’amministrazione comunale crede di essere nel dopoguerra o negli anni ’60 e punta sull’espansione edilizia. Dinamica vecchia e superata, che consuma suolo e non crea ma toglie opportunità. Non è dal cemento che riparte l’economia, come si credeva una volta. Non si vuole pensare a una valorizzazione o un’eventuale riorganizzazione del commercio e dei servizi esistenti: si cerca invece di aprire un nuovo supermercato, l’unico a trarre vantaggio da un’idea tanto anacronistica. E tutto per incassare più tributi locali grazie al nuovo insediamento, mentre gli iseani patiscono crisi e recessione.

Iseo assediata dai supermercati e con 60 negozi chiusi,Balotta (Legambiente): “Si faccia un referendum comunale”La vecchia logica della cementificazionestrangola la ripresa dei paesi affacciati sul lago  “Se la decisione di procedere con il supermercato di Covelo non si arresterà chiederemo agli iseani di esprimersi con un referendum consultivo e cosi si vedrà quanti sono favorevoli a questa nuova cementificazione. La Lombardia si sta ancora leccando le ferite per i danni sociali e ambientali provocati dalla incontrollata ed eccessiva crescita della grande distribuzione ed Iseo che cosa fa? Procede in direzione opposta, approvando la realizzazione di un nuovo supermercato, che sorgerà sull’ultima area verde che ora separa gli abitati di Iseo e di Covelo. In netto contrasto con il parere espresso dalla Sovrintendenza, su quest’area sta per iniziare la  costruzione di un supermercato di medie dimensioni, di quasi 1.500 mq, oltre a magazzini, uffici, aree di sosta per un totale di 2.400 mq. e strade di accesso. Si tratta di una decisione decisamente discutibile, fra le tante tante, autorizzata dal Piano di governo del territorio del Comune di Iseo, avviato nel 2004 ed approvato nel 2012.
Con la stessa  logica della politica fallimentare che aveva autorizzato progetti, poi abortiti, come il maxi parcheggio dell’oratorio di Iseo e la marina privata da 500 posti barca a Pilzone, sull’area della ex NK, la giunta Venchiarutti  prosegue il suo inspiegabile percorso.  Eppure la crisi toglie lavoro e qualità di vita, al punto che su 60 vetrine della centrale Via Mirolte ben 15 sono oggi chiuse. Sulla stessa via Roma è già attivo lo storico Zerbimark, a quattro passi da Covelo, e in paese vi sono altri due piccoli supermercati. Al confine tra Iseo e Cortefranca si sta anche raddoppiando l’Esselunga. Iseo si troverà cosi assediata a sud dall’enorme centro dell’Esselunga e a nord da quello di Covelo. 
Allora che senso ha costruire un altro supermercato? Con quale coraggio consumare altro prezioso territorio? A farne le spese saranno quei pochi negozi di vicinato rimasti, cari ai più anziani, destinati presto a chiudere. E con la loro chiusura si accentuerà l’isolamento della comunità di Pilzone. Anche sotto il profilo occupazionale non vi saranno consistenti vantaggi perché a fronte di nuova occupazione va calcolata anche quella persa per le conseguenze che provocherà il nuovo supermercato sui negozi  del Paese. Se per il Comune lo sfruttamento delle opportunità di costruire previste dal Piano di governo del territorio sono delle “potenzialità” noi riteniamo invece che siano delle  ”calamità”, figlie di una vecchia logica anni ’60, che ha portato alla crisi attuale. Non sarebbe meglio fermarsi? Rivedere fin da ora gli obiettivi del PGT? Riflettere su nuove e più sostenibili politiche urbanistiche?

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