Isis a Kobane: primi cedimenti degli jihadisti
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La folle violenza dell’Isis sta perdendo i primi pezzi, mostrando i colpi che hanno scalfito il proprio ideale. A Kobane, ultima città curda prima di entrare in Turchia, lo Stato Islamico era riuscito a occupare diverse zone, nonostante i raid aerei americani, francesi e inglesi che collaboravano colpendo dei punti strategici, i quali venivano utilizzati dai miliziani per rifornirsi.
Ma se prima i raid non facevano paura ai jihadisti, ora li temono un po’, soprattutto dopo che molti miliziani sono morti sotto il loro attacco, costringendoli ad arruolare ragazzini poco più che dodicenni. Inoltre, la Turchia e l’America hanno deciso di rifornire i curdi di armi, che hanno fatto piovere dal cielo a tempo record. Quindi, l’Isis ora deve combattere contro i raid da una parte e contro i curdi dall’altra.
Le scelte dell’Isis sono anche cambiate: i soldati reclutati fino a qualche mese fa venivano inviati in una base militare, nella quale venivano addestrati al combattimento. Ora, invece, in sole due ore si è già inviati al fronte con un fucile in mano. Secondo alcune fonti, le perdite sono di trecentosettanta, e i rapporti dei raid aerei confermano la presenza di bambini tra i nemici.
Anche la Turchia è decisa ad aiutare i curdi, i quali saranno appoggiati a difesa dei pochi chilometri che li separano dagli jihadisti. L’obiettivo è quello di entrare nella città di Kobane, in modo da riprendere il controllo della zona, strategica per i membri dell’Isis e che è stata oggetto di attacchi aerei nei giorni scorsi.
Ma lo Stato Islamico è forte e deciso, ma anche se vacilla sotto la pressione troppo forte di numerosi Paesi, non accetterà mai di arrendersi. Piuttosto che compiere questo gesto, lo Stato è pronto a far morire diecimila uomini. Ad affermare questo è un attivista, raggiunto via telefono a Raqqa dal Wall Street Journal.
di Alessandro Bovo
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