In uno dei filmati si dichiara “guerra all’Europa e ai cristiani in Siria. Che i combattenti si preparino e indossino le cinture esplosive”. Vengono poi mostrate le bandiere di Israele, Usa, Gran Bretagna, Arabia Saudita e Germania, avvolte dalla bandiera di al-Qaeda. Tale filmato non è più in linea. In un altro video postato 2 giorni fa, la cui autenticità non può essere al momento provata , si sottolinea che “lo Stato islamico resisterà nonostante i vostri complotti, le armi che preparate e le munizioni che avete immagazzinato. Individuate i vostri obiettivi, preparate le autobombe, le cariche e le cinture esplosive per colpire duramente e uccidere”. I video sono stati postati su youtube e rilanciati dai media egiziani.
La tv panaraba al-Arabya ha anche riportato minacce lanciate su twitter da un presunto account dello Stato Islamico all’Egitto: “Preparatevi a una sorpresa presto”. Assieme alle minacce, un appello ai Fratelli Musulmani egiziani per invitarli a unirsi all’Isis.
Intanto, il segretario di Stato Usa Kerry informa che Washington ha fornito all’Egitto “8 elicotteri per contribuire alla lotta all’Isis in tutta la regione. Il diavolo non conosce frontiere. Sameh Shoukry, ministro Esteri egiziano, asserisce che “l’Isis va combattuto soprattutto in Siria e Iraq”.
Le ultime notizie dall’Iraq non sono confortanti. Il Comitato per la Sicurezza della provincia di Salahuddin riporta infatti che 12.000 soldati dell’esercito iracheno risultano dispersi dall’inizio dell’offensiva Isis in Iraq, lo scorso giugno. Secondo il Comitato, molti di essi sono caduti vittime dei jihadisti. Non ci sono notizie sul numero dei disertori.
Secondo la CIA, attualmente lo Stato Islamico dispone da un minimo di 20.000 a un massimo di 31.500 miliziani tra le sue file in Siria e Iraq. Molti di essi sono occidentali, e un portavoce afferma che tale aumento di uomini è dovuto ai successi sul campo e alla creazione del “Califfato”.