Un fazzoletto di terra in mezzo al mare blu, ecco l'Isola di Pianosa. Sfrecciando con lo scooter all'Isola d'Elba, sulla strada che da Marina di Campo conduce a Seccheto, l'ho sempre intravista, piccola e in lontananza, contro il riverbero del sole. Più la osservavo più saliva in me il desiderio di visitarla e conoscere la sua storia. L'occasione è capitata a Marina di Campo, salendo su una motonave gestita dalla compagnia Aquavision diretta sull'isola.
La prima sorpresa si è prospettata nel viaggio di andata: cinque delfini sono passati a salutarci giocando e saltando sulle onde: una gioia immensa vederli allo stato brado, liberi e selvaggi. L'Isola di Pianosa è parte integrante del Parco Naturale dell'Arcipelago Toscano ed è tutelata da qualsiasi attività legata alla pesca, all'abusivismo edilizio, all'inquinamento. Gran parte dell'isola è interdetta ai visitatori ma, se da un lato, restrizioni, controlli e divieti possono apparire eccessivi, dall'altro si riscontra il vantaggio di un ambiente pulito e pressoché incontaminato.
L'Isola di Pianosa ha terminato la sua funzione penitenziaria nell'agosto 1998 ed è infatti conosciuta ai più per la storia del suo carcere. Il carcere di Pianosa venne istituito nel 1856 dal Granducato di Toscana ed essendo un istituto attivo nel periodo fascista, fra i tanti carcerati, sfilò tra le sue grate il detenuto Sandro Pertini, futuro Presidente della Repubblica. Nel 1968 il carcere venne convertito in penitenziario di massima sicurezza dal generale Carlo Alberto Dalla Chiesa e negli ultimi anni ha "ospitato" grandi esponenti appartenenti al mondo della mafia e della criminalità organizzata.
Nell'agosto 1998 il carcere venne dismesso e sull'isola rimase un numero esiguo di forze dell'ordine con compiti di vigilanza e guardia alle strutture. Approdando sul piccolo porticciolo si intravedono le vecchie dimore in stile coloniale che ospitavano i secondini e i loro parenti. Complice il tempo, gli agenti atmosferici e il salmastro, alcuni di questi edifici versano attualmente in uno stato di totale abbandono ma le loro rovine hanno un fascino particolare, segnato da un decadente splendore.
Lasciando il molo di attracco delle imbarcazioni, gli occhi si posano immediatamente su La Specola, la costruzione più bella e antica di Pianosa. Venne edificata nel 1835 sui resti di un antico castello e ancora oggi, mantiene gli echi e l'atmosfera dei secoli lontani. La costruzione servì negli anni Sessanta da rifugio per numerosi pescatori elbani che con le loro barche rimanevano bloccati dal maltempo e, prima dell'istituzione del carcere, era l'abitazione del medico dell'isola.
La Specola - Isola di Pianosa
Continuando a camminare nel paese fantasma si scorgono fatiscenti alberghi abbandonati, negozi e un vecchio ufficio postale. Incamminandosi verso Cala Giovanna si arriva alla Casa del Direttore, l'edificio più importante dell'isola. Al piano superiore si trova la Foresteria con soffitti decorati e affrescati, dove venivano ospitati amici e ospiti illustri del direttore. Fra le sue stanze si consumò un atroce delitto: nel 1974 un detenuto di fiducia uccise l'allora Direttore in carica, il Dott. Massimo Masone.
La visita all'Isola di Pianosa prende poi un'altra piega. Si prosegue verso Cala Giovanna, l'unica spiaggia dove sono consentite la sosta e la balneazione. Nella parte retrostante la spiaggia si trova l'unico ristorante dell'isola, gestito da una cooperativa di detenuti del carcere di Porto Azzurro, e più avanti, all'ombra dei pini, una piccola area attrezzatacon tavoli e panchine. Si posa allora l'asciugamano sulla soffice sabbia della cala e tuffandosi nel mare trasparente e cristallino si viene accolti da una miriade di piccoli pesci che, non essendo abituati alla presenza umana, si avvicinano molto incuriositi. Per il resto del tempo ci si abbandona sulla sabbia, cullati dal rumore del mare e dallo stridere dei gabbiani. Pianosa è un vero incanto d'isola, un piccolo gioiello fra mare e storia
INFORMAZIONI PRATICHE:
All'Isola di Pianosa si accede tramite tour organizzati o previa prenotazione. Si può scegliere quindi se trascorrere una sola giornata dalla mattina alla sera oppure pernottare sull'isola. Da poco tempo infatti è possibile dormire in un hotel gestito dalla Cooperativa San Giacomo di Porto Azzurro ma le prenotazioni vanno effettuate con largo anticipo. Le partenze per l'Isola di Pianosa avvengono da Piombino, San Vincenzo e Marina di Campo e sono organizzate da Toremar e Aquavision. Se intendete rimanere un solo giorno, tra le due suggerisco la seconda, dato che permette un soggiorno più lungo. Il prezzo di andata e ritorno è abbastanza costoso, rientra in una media di 34 euro a persona. Ho scritto un altro post riguardante pro e contro nel visitare l'Isola di Pianosa, prima di partire vi consiglio di leggerlo. A presto e buon viaggio!
Visitare l'Isola di Pianosa: Pro e Contro Follow @El3naLiv