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Isolamento acustico, i serramenti sono gli elementi più critici

Creato il 06 luglio 2012 da Ediltecnicoit @EdiltecnicoIT
Isolamento acustico, i serramenti sono gli elementi più critici

Dopo la prima puntata di ““Lo Sapevate Che?”: pillole di Acustica”, torniamo ad occuparci di acustica in edilizia parlando di comfort acustico, isolamento di facciata e rumori fastidiosi.

 Comfort acustico e benessere auditivo

Per poter vivere bene e proteggere il cuore, il rumore non dovrebbe superare i 50 decibel, i 42 per favorire il sonno, i 35 per salvaguardare i nervi.

Riscoprire la virtù del silenzio, quindi, non può che favorire il nostro benessere psicofisico, specialmente quello dei bambini e degli adolescenti, maggiormente inclini alle occasioni di rumore.

L’esposizione prolungata a livelli sonori elevati (dai 70-80 decibel in poi) determina non solo danni all’udito ma disturbi in tutto il corpo. Infatti, oltre a contribuire all’invecchiamento precoce, nell’apparato cardiocircolatorio si riscontrano tachicardia, palpitazioni e un aumento della pressione arteriosa, mentre nello stomaco l’accresciuta produzione di succhi gastrici può dar luogo a crampi locali, oltre che ad ansia e paura. Di notte, invece, un rumore può peggiorare la qualità del sonno e renderlo meno riposante.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ritiene, inoltre, che il rumore sia responsabile del 3% dei decessi in Europa in seguito a cardiopatie ischemiche.

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La facciata

L’isolamento acustico della facciata è il risultato dei contributi alla propagazione del rumore dei vari elementi che compongono la facciata stessa. Il rumore della strada passa attraverso il serramento, il cassonetto delle tapparelle, i muri e le prese di ventilazione. Affinché ci sia un buon isolamento di facciata, tutti i suoi componenti devono avere un buon grado d’isolamento. Si pensi ad una vasca da bagno con dei buchi, se non chiudo bene tutti i buchi, è veramente difficile riempirla.

La normativa italiana valuta la facciata con l’indice dell’isolamento acustico standardizzato di facciata indicato con D2m,nT,W ed espresso in dB. Per le abitazioni il valore minimo dell’isolamento acustico di facciata è 40 dB.

In generale la parte in muratura è (quasi) sempre adeguata, sono gli altri elementi che ne abbassano le prestazioni.

Il serramento è nella stragrande maggioranza dei casi l’elemento più critico: il vetro è importante ma l’isolamento del vetro non coincide con quello del serramento, infatti i rumori passano anche attraverso il telaio, le guarnizioni di battuta, la sigillatura fra telaio e falso telaio ed il cassonetto per l’avvolgibile. Tutti questi elementi devono essere curati.

La presa di ventilazione delle cucine è un foro attraverso il quale entra in casa il rumore. Ora è facile risolvere la questione perché numerosi produttori hanno messo in commercio degli specifici silenziatori dalle prestazioni più o meno spinte e dal costo ragionevole.

L’uomo comune si chiede perché in acustica bisogna curare con tanta attenzione i dettagli; la risposta è perché le prestazioni d’isolamento richieste sono molto elevate.

L’isolamento di facciata richiede un isolamento di ben 40 dB; significa che la quantità di rumore che entra in casa deve essere 1 parte su 10.000 quindi di rumore ne deve entrare veramente poco.

Ipotizziamo che la facciata di una stanza sia larga 3,5 m ed alta i classici 2,7 m; ipotizziamo anche che la facciata sia tutta cieca e che sia stata realizzata con una muratura “super isolante”. In linea di principio, affinché in casa non entri più di un decimillesimo del rumore, posso creare nel muro un buco che non sia più grande di un decimillesimo della facciata, cioè il buco non deve essere più grande di 10 cmq. Per fortuna nella realtà le cose vanno un poco meglio però è chiaro che piccole imperfezioni fanno decadere di molto le prestazioni acustiche di un divisorio.

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Rumori estivi fastidiosi – il condizionatore (parte 1/2).

“Aiuto, il condizionatore del mio vicino è rumoroso? Cosa devo fare?”

Sta arrivando l’estate: luce, colori, profumi ed anche il rumore del condizionatore del mio vicino di casa. Come posso comportarmi?

Bisogna innanzitutto chiarire che la regolamentazione non impone il silenzio assoluto bensì un contenimento delle immissioni entro livelli che sono comunque sopportabili.

Tutti gli anni si ripresenta il classico contrasto fra la frescura ed il benessere del mio vicino ed il rumore che subisco. Come posso fare per migliorare la qualità della mia vita? La prima cosa è recarsi dal vicino con tanta pazienza e spiegargli amichevolmente la situazione.

Molte persone sono ragionevoli e quando c’è un problema, lo risolvono.

Se invece il mio vicino non vuole proprio sentire ragioni, devo costringerlo a togliermi il rumore.

Posso percorrere due strade: la struttura amministrativa, cioè il Comune e l’ARPA oppure il Tribunale Civile.

Per il primo caso posso fase tutto da solo: devo solo sapere dove rivolgermi. In generale devo andare all’Ufficio Ambiente. Lì compilo un modulo dove fornisco le indicazioni sul disturbo e la sua durata.

E’ assolutamente necessario firmare il consenso affinché i tecnici del proprietario del condizionatore possano entrare in casa mia per effettuare i rilevamenti fonometrici. Poi la palla passa al Comune.

I tempi sono lunghi, a volte anche un anno, ma piano piano la pratica avanza. Il Comune, se lo ritiene necessario, può chiedere l’intervento dell’ARPA.

I limiti da rispettare sono quelli indicati nel D.P.C.M. 14/11/97; una bizzarria di questo decreto è che esclude espressamente le immissioni sonore che un privato produce ad un altro privato. Significa che il Comune può intervenire se il condizionatore disturbante non è di proprietà di un privato, cioè appartiene ad un ufficio, un negozio, una palestra, un’attività produttiva….

E fra privati cosa posso fare? Devo rivolgermi al Giudice…purtroppo…

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NOTA BENE:

Ci tengo a precisare che le immagini non sono di mia proprietà ma sono state raccolte in rete, ergo i diritti delle stesse, qualora ci fossero, restano in seno all’autore (che può benissimo domandare di essere menzionato, scrivendo al sottoscritto, in quanto non ho avuto…e me ne scuso…la lungimiranza di annotarmi le singole fonti).


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