“Prima della crisi avevamo sempre tra le 6 e le 10 isole in vendita, ma ora ne abbiamo quasi 20”, spiega Chris Krolow, direttore di Private Islands, società di base in Canada che vende isole in tutto il globo via internet. [presseurop cit.]
I costi? San Anastasios circa 1,5 milioni e Patroclos, un'isola di 260 ettari, sui 150. Sarà difficile spuntare cifre al ribasso: i prezzi tengono quando si tratta di beni di lusso. Però, per quelli alla ricerca dell'affare a tutti i costi, uno dei motivi che potrebbero spingere a ridimensionare le pretese è la nuova tassa sulle proprietà, che dispiega il suo effetto deterrente.
Una delle ragioni che spingono i proprietari ad abbassare le pretese – che si tratti di isole intere, appezzamenti di terreno o lussuose ville – è la nuova tassa sulla proprietà: “La maggior parte di loro ha investito denaro in altri beni, e con le nuove imposte approvate nell’ambito del patto di austerity greco la ricchezza ormai costa molto cara. La percentuale varia, ma l’importo della tassa può ammontare a una piccola fortuna per i proprietari di un’isola o di una grande villa.[presseurop cit.]Attenti però alla burocrazia greca: forse è peggiore di quella italiana. Dopo aver comprato l'isola, afferma il direttore di Private Islands, società immobiliare che vende isole su internet, ci si accorge che per poter costruire qualcosa potrebbero passare dei lustri, prima di avere l'autorizzazione. Non si sa se è tutela dell'ambiente o lungaggine burocratica, sta di fatto che è un buon sistema per tener lontani gli investitori. Meglio norme chiare e immediate anche se severe che leggi nebulose che costringono a una lunga rincorsa alla burocrazia, quando non ad aggirarle con una buona mazzetta . E' una di quelle differenze tra un paese credibile e uno non credibile.