Credit: NASA, ESA, J.-Y. Li (Planetary Science Institute), and the Hubble Comet ISON Imaging Science Team
La cometa (C/2012 S1) ISON, già definita la "Cometa del Secolo" sembra essersi bloccata a magnitudine +16 (10.000 volte più debole di una luminosità percepibile ad occhio nudo) mentre attraversa la cintura di asteroidi tra Marte e Giove ma secondo le ultime stime, potrebbe ancora diventare uno spettacolo per fine anno.
Le comete appena scoperte hanno sempre un futuro incerto ed è difficile prevederne il comportamento: spesso, quando sono ancora lontane dal Sole, sembrano molto promettenti ma una volta avvicinate alla nostra stella tutte le migliori aspettative fanno fiasco. Oppure, comete a cui non vengono date troppe speranze, sopravvivono al loro perielio, come la cometa C/2011 W3 Lovejoy, sopravvissuta il 16 Dicembre 2011 al passaggio a 140 mila chilometri dalla superficie del Sole e diventata una sorpresa per gli osservatori dell'emisfero sud.
ISON, scoperta da due astronomi russi il 21 settembre 2012 utilizzando l'International Scientific Optical Network di 40 centimetri, vicino a Kislovodsk, è un agglomerato di polveri e ghiaccio: proviene dalla nube di Oort ai confini del Sistema Solare. La sua orbita è stata probabilmente influenzata da diversi effetti gravitazionali che le hanno fatto intraprendere il suo primo viaggio verso di noi. Il grande interrogativo è se riuscirà a sopravvivere o scoppierà in mille pezzi quando si avvicinerà al Sole.
La cometa è stata seguita attentamente durante il suo percorso e ripresa da diversi osservatori spaziali e sonde come la sonda della NASA Deep Impact, il satellite della NASA Swift, il telescopio spaziale Hubble e l'osservatorio Gemini ma ogni volta le valutazioni sul suo destino sono rimaste incerte.
Quindi, cosa ci possiamo aspettare da questa cometa? Averla definita con molto anticipo "Cometa del Secolo" rischia di diventare fonte di imbarazzo?
La cometa si esibirà nel suo perielio il 28 novembre e passerà a meno di un diametro solare dalla superficie della nostra stella.
Le comete in genere sono tanto luminose quanto sono più vicine al Sole. Questo è stato così per tutte le comete Kreutz sungrazing che sono sopravvissute al Sole ma la cometa ISON è al suo primo transito nel Sistema Solare interno e questo crea una grande incognita.
La ISON condivide con le sungrazer molte caratteristiche: è un ammasso di gas congelati e polveri, ossia "dirty snowballs" (letteralmente "palle di neve sporca").
Le comete emettono gas e polveri ogni volta che si avventurano abbastanza vicino al Sole e il materiale ghiacciato cambia stato, da solido a gassoso, in un processo chiamato sublimazione. I getti dovuti alla sublimazione liberano polveri e ghiaccio, particelle che riflettono la luce del Sole ed illuminano la cometa.
In genere, il contenuto d'acqua di una cometa resta congelato fino a quando non arriva entro circa tre volte la distanza Terra - Sole (3 AU) e gli astronomi definiscono questo limite "snow line". A distanze superiori di 3 AU l'attività della cometa dovrebbe invece essere guidata dal monossido di carbonio e dall'anidride carbonica.
Ma a volte, basta un solo passaggio solare per far evaporare il nucleo di una cometa completamente.
La magia avviene intorno alla magnitudine -12,5 quando la cometa inizia a diventare più luminosa di una Luna piena ma John Bortle, veterano cercatore di comete, che ha pubblicato un recente report, avverte che tale luminosità persisterà solo durante le ore circoscritte al perielio, ossia quando la cometa, molto vicino al Sole, è anche difficile da ossevare.
Al momento stiamo perdendo Cometa ISON dietro il Sole mentre attraversa attraverso la costellazione dei Gemelli e rimarrà nascosta fino a fine agosto.
Secondo gli ultimissimi dati pubblicati poche ore fa sul canale @ISONUpdate, la cometa si trova ora a 488.969.722 dal Sole e a 629.704.790 chilometri dalla Terra.
La cometa attraverserà l'orbita di Marte ai primi di ottobre quando dovrebbe anche varcare la soglia di magnitudine +10.
Quando la cometa passerà vicino al Pianeta Rosso, Curiosity avrà un posto in prima fila! Ma non solo: da Marte gli scienziati saranno in grado di catturare immagini dall'orbita grazie alla sonda MRO (Mars Reconnaissance Orbiter).
Più vicino alla Terra, anche la sonda LRO (Lunar Reconnaissance Orbiter) offrirà un altro eccezionale punto di vista.
Nonostante le incertezze però, da ottobre in poi, le cose dovrebbero diventare davvero interessanti.
Bortle prevede che la cometa si sviluppi più lentamente nel cielo autunnale di quanto inizialmente pensato e non diventerà un oggetto visibile ad occhio nudo almeno fino al 10 di novembre.
ISON si troverà nei nostri cieli anche vicino ad altri importanti oggetti astronomici, come ad esempio: Marte, il 18 ottobre; Spica il 18 novembre e Mercurio e Saturno all'alba del 26 novembre. Avrà anche un altra celebre cometa nelle vicinanze il 25 novembre, Encke 2P.
Se ISON sopravviverà al perielio, il vero spettacolo potrebbe iniziare ai primi di dicembre.
Le code delle comete sono ancora più imprevedibili delle comete stesse, così sempre a dicembre, proprio verso Natale, ISON potrebbe sfoggiare una bella coda fotogenica e questo rientra nelle previsioni di Bortle ma se sarà realmente la "Cometa del Secolo" ancora nessuna certezza!
Stay tuned!