Mikael Persbrandt e Peter Haber
Prima della trilogia “Millennium” di Stieg Larsson e del successo del poliziesco nordico, c’erano loro: Maj Sjöwall e Per Wahlöö, coppia di scrittori dai nomi impronunciabili e veri padrini del genere “giallo scandinavo”. I coniugi svedesi sono delle indiscusse autorità nel campo della letteratura poliziesca, ammirati da lettori illustri come Andrea Camilleri. Il loro lavoro più famoso è il ciclo di dieci romanzi, scritto tra gli anni ’60 e ’70, dedicato al personaggio di Martin Beck, ispettore capo della squadra omicidi di Stoccolma, dal carattere duro, disilluso, quasi cinico, che in patria è diventato una vera e propria istituzione, guadagnandosi anche un premio letterario in suo onore, il Martin Beck Award.
Negli anni sono stati numerosi gli adattamenti dei romanzi della coppia Sjöwall – Wahlöö e nel 1997 lo sceneggiatore e regista Rölf Börjlind ha creato una serie tv ispirata al personaggio di Beck. Il detective ha così potuto vivere nuove avventure, raccolte in quattro stagioni, che arrivano in Italia per la prima volta il prossimo 16 giugno su FoxCrime, canale 117 di Sky.
Lo stile della serie creata da Börjlind è diverso dai soliti polizieschi: ogni episodio è un vero e proprio film dalla durata di 90 minuti in cui le atmosfere sono centrali, si è testimoni della fusione tra processo investigativo e pensieri del protagonista, e le indagini diventano spesso analisi sociale.
Nei panni di Martin Beck c’è Peter Haber, che per una curiosa coincidenza è stato poi il protagonista dei film svedesi tratti dalla trilogia Millennium, che dà al personaggio la giusta spigolosità, mentre in quelli del braccio destro di Beck, Gunvald Larrson, troviamo Mikael Persbrandt, visto nel premiato film di Susan Bier “In un mondo migliore” e prossimamente in “Lo Hobbit” di Peter Jackson, che interpreta l’opposto complementare del protagonista: sicuro, sempre impeccabile e risoluto nell’affrontare il crimine.
I due affrontano casi che inizialmente sembrano impossibili, come quello del primo episodio, in cui i detective devono scoprire cosa è successo a un uomo trovato bruciato all’interno di un forno e di cui non resta praticamente nulla.
Pubblicato su TvZap.
Magazine Cinema
Ispettori in salsa nordica: dalla Svezia arriva Beck
Creato il 18 giugno 2012 da Valentinaariete @valentinaariete
Mikael Persbrandt e Peter Haber
Prima della trilogia “Millennium” di Stieg Larsson e del successo del poliziesco nordico, c’erano loro: Maj Sjöwall e Per Wahlöö, coppia di scrittori dai nomi impronunciabili e veri padrini del genere “giallo scandinavo”. I coniugi svedesi sono delle indiscusse autorità nel campo della letteratura poliziesca, ammirati da lettori illustri come Andrea Camilleri. Il loro lavoro più famoso è il ciclo di dieci romanzi, scritto tra gli anni ’60 e ’70, dedicato al personaggio di Martin Beck, ispettore capo della squadra omicidi di Stoccolma, dal carattere duro, disilluso, quasi cinico, che in patria è diventato una vera e propria istituzione, guadagnandosi anche un premio letterario in suo onore, il Martin Beck Award.
Negli anni sono stati numerosi gli adattamenti dei romanzi della coppia Sjöwall – Wahlöö e nel 1997 lo sceneggiatore e regista Rölf Börjlind ha creato una serie tv ispirata al personaggio di Beck. Il detective ha così potuto vivere nuove avventure, raccolte in quattro stagioni, che arrivano in Italia per la prima volta il prossimo 16 giugno su FoxCrime, canale 117 di Sky.
Lo stile della serie creata da Börjlind è diverso dai soliti polizieschi: ogni episodio è un vero e proprio film dalla durata di 90 minuti in cui le atmosfere sono centrali, si è testimoni della fusione tra processo investigativo e pensieri del protagonista, e le indagini diventano spesso analisi sociale.
Nei panni di Martin Beck c’è Peter Haber, che per una curiosa coincidenza è stato poi il protagonista dei film svedesi tratti dalla trilogia Millennium, che dà al personaggio la giusta spigolosità, mentre in quelli del braccio destro di Beck, Gunvald Larrson, troviamo Mikael Persbrandt, visto nel premiato film di Susan Bier “In un mondo migliore” e prossimamente in “Lo Hobbit” di Peter Jackson, che interpreta l’opposto complementare del protagonista: sicuro, sempre impeccabile e risoluto nell’affrontare il crimine.
I due affrontano casi che inizialmente sembrano impossibili, come quello del primo episodio, in cui i detective devono scoprire cosa è successo a un uomo trovato bruciato all’interno di un forno e di cui non resta praticamente nulla.
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