È noto a molti che, quando si parla di sicurezza informatica, social media e networking, uno dei protagonisti internazionali sia Israele, più spesso in primo piano sul palcoscenico internazionale per la sue operazioni militari.
Ma questo piccolo paese nel cuore del Medio Oriente vanta un primato anche in un altro settore chiave: le nanotecnologie.
Infatti, Israele è la patria di circa 80 aziende nel settore nanotech, con una concentrazione di startup inferiore soltanto alla Silicon Valley e a Boston (Stati Uniti). Una realtà che è scaturita da una decisione strategica presa nel 2007, a seguito della quale sono arrivati investimenti, nuove infrastrutture e impianti che hanno favorito l’espansione di questo settore considerato una priorità per la nazione.
Anche grazie al lavoro dell’Israel National Nanotechnology Initiative, il paese è ora all’avanguardia della ricerca sulle nanotecnologie. Basta pensare che i ricercatori israeliani hanno presentato fino ad oggi la bellezza di oltre 1.500 brevetti, hanno pubblicato oltre 10.000 articoli scientifici e hanno prodotto quasi 130 innovazioni nano-tecnologiche.
Il settore potrà diventare il prossimo business miliardario di IsraeleUna di queste innovazioni di maggior successo sono i nanocristalli semiconduttori, in grado di emettere una luce più brillante e particolarmente apprezzati per migliorare i colori dei display e dei televisori. Ma la lista completa è assai lunga e corposa e, tra gli altri, comprende delle membrane per la depurazione delle acque, agenti per la somministrazione orale dei farmaci, sistemi di stampa digitale a getto d’inchiostro, strumenti di diagnostica e sistemi di storage olografici.
Se è pur vero che gli investimenti riversati nel settore sono stati enormi, più di 150 milioni di dollari, è altrettanto vero che il settore potrà diventare il prossimo business miliardario di Israele.
Ne è un esempio una startup, NanoLock, che sta lavorando su una nuova tecnologia che uccide i batteri all’interno di un impianto prima che possano invadere il corpo e causare infezioni. Si tratta di un sistema di polimeri plastici con proprietà antimicrobiche che può eliminare quasi del tutto i batteri che entrano in un impianto, indebolendo quelli che riescono comunque a passare ma rendendoli così indifesi da poter essere annientati dal sistema immunitario del corpo umano.
Cosa ragionevolmente aspettarsi da questa ondata di innovazioni? I più curiosi potranno avere una risposta tra pochi giorni a Tel Aviv, che ospiterà NanoIsrael2016, la quinta conferenza internazionale delle nanotecnologie.
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