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Quella di giovedì è stata la mia prima partita in Turchia, vorrei fare qualche riflessione sul tifo calcistico da queste parti: perché sono rimasto positivamente impressionato. In effetti, abitando praticamente nel quartiere del Fenerbahçe già conoscevo la passione e il calore dei supporters locali: li incrocio in processione - quasi tutti con maglia (originale) della squadra, o almeno dotati di un qualche vessillo giallo-blu - mentre vanno a piedi allo stadio Şükrü Saracoğlu (a poca distanza da dove abito), ne subisco i rumorosi festeggiamenti ogni volta che vincono una partita importante e o una competizione. Noi ci siamo avviati con largo anticipo: prima un bel tombik da un maestro del döner di qualità sotto casa, Bedri Usta; poi una bella passeggiata, in una serata dolcemente primaverile, tra cori, danze propiziatorie, bevute (birra) preventive, orchestrine improvvisate, fumogeni, un mare di giallo-blu.
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