La mostra ha una duplice impostazione, cronologica e tematica: i due punti ideali di partenza sono la campagna di Napoleone in Egitto (1798), che ha aperto l'Oriente all'investigazione scientifica su larga scala, e Orientalism di Edward Said (1978), la pietra miliare degli studi sull'orientalismo come fenomeno culturale e politico. E' soprattutto a questo orientalismo che la mostra è dedicata: al pregiudizio eurocentrico che trasforma i paesi e i popoli mediorientali in decadente scenario - fortemente eroticizzato - delle proprie conquiste coloniali; ed è infatti più didattica che spettacolare, organizzata in una serie di sessioni sull'archeologia, l'architettura, la produzione letteraria, la moda, le arti decorative, il cinema, la fotografia, la pittura.
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