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Torino, dagli omnibus alla metropolitana

Creato il 28 maggio 2015 da Retrò Online Magazine @retr_online

Prima metropoli italiana ad avere una rete tranviaria, Torino e la sua rete di trasporti urbani hanno vissuto una storia travagliata, fatta di gloria, ma anche di periodi bui

Sin dal Neolitico, epoca in cui ci si rese conto dell’utilità di una forma semplice come la ruota, i mezzi di trasporto sono stati fondamentali per permettere all’uomo di spostarsi rapidamente e senza troppo sforzo da un luogo all’altro. Dai carri, alle prime imbarcazioni, sino ad arrivare alle locomotive e alle prime macchine, in questi 7000 anni di storia il progresso tecnologico ha permesso di rendere il mondo molto più piccolo di quanto non lo fosse una volta: i venti giorni di viaggio per arrivare da Roma a Istanbul nel ‘400, corrispondono oggi a un paio d’ore di aereo. L’introduzione di mezzi di trasporto pubblici nelle città, tuttavia, è qualcosa di relativamente recente. In passato erano piuttosto rare le metropoli così vaste da richiedere l’uso di carri e carrozze, laddove oggi persino le cittadine minori dispongono di linee di trasporto pubblico.

Torino in particolare, fra le grandi città italiane, vanta di essere stata la prima metropoli ad avere implementato una linea tranviaria fra i propri viali. Nel 1871, infatti, compaiono i primi tram trainati da cavalli, chiamati “omnibus” perché chiunque poteva farne uso. I trasporti urbani su binari attecchiscono bene, tanto che la rete tranviaria si estende anche all’area extra-urbana, addirittura fino a Pinerolo e Saluzzo, e nel giro di vent’anni arriva ad estendersi fino a 58 Km, a fronte di una popolazione di 220.000 abitanti. Negli ultimi anni del XIX secolo si assiste all’introduzione dei primi mezzi a corrente elettrica, gli antenati dei tram moderni. Tutti questi veicoli sono all’epoca gestiti da numerose compagnie private, come la SBT, la STT (entrambe parte della “Belga”) e la SAEAI, ma vengono col tempo rilevate e integrate dal comune nell’ATM, che nel 1922 ottiene il monopolio su tutti i binari e i mezzi.

Tram storico di Torino - Wikipedia

Tram storico di Torino – Wikipedia

La Grande Guerra non ferma l’espansione della rete tranviaria, che nel 1940 raggiunge l’estensione di 192 Km, un vero e proprio record. In quegli stessi anni la tranvia che collega Sassi a Superga, costruita nel 1884, si trasforma nella “dentiera” che conosciamo oggi, uno dei simboli dei mezzi di trasporto torinesi. Tuttavia, la Seconda Guerra Mondiale, con i suoi terribili bombardamenti, porta alla perdita di numerosissime unità di tram e di binari; allo stesso tempo la Fiat, marchio automobilistico fondato dalla famiglia Agnelli e che vede la sua sede principale proprio a Torino, inizia a produrre una grande quantità di utilitarie e fa grande pressione per canonizzare i mezzi su gomma, sia pubblici (come i filobus e gli autobus) sia privati. Il numero di tram in circolazione si riduce drasticamente, veramente tante le linee soppresse, perché i torinesi ora hanno l’automobile e con essa possono muoversi liberamente. Gli anni ’70 sembrano ridare speranza alla rete tranviaria, ormai quasi del tutto soppiantata dagli autobus, sfruttando la crisi petrolifera del 1973 e le prime correnti ambientaliste, che vedono il tram non più come un mezzo antiquato, ma piuttosto come una soluzione al crescente inquinamento. Purtroppo questo piano di rivitalizzare parte dell’antica rete tranviaria non avrà mai luogo, tanto che ad oggi le linee attive rimangono solo 9, su una rete di binari vasta circa 84 Km, ma col tempo si è deciso di valorizzare questo mezzo introducendo linee storiche e tram-ristoranti, entrambi molto apprezzati dai Torinesi.

Gli ultimi anni vedono la nascita della compagnia GTT (Gruppo Torinese Trasporti) dalla fusione di ATM e SATTI, nel 2003, e l’introduzione di moderni autobus a metano e tram di ultima generazione, che dal 1998 sono gradualmente passati dal colore arancione al blu-giallo-argento. La novità maggiore, però, è la costruzione della prima linea della metropolitana, in occasione delle Olimpiadi Invernali del 2006. Pianificata da circa 30 anni, la sua realizzazione avviene non senza pochi problemi, ma permette finalmente ai cittadini di avere un collegamento rapido fra la periferia Ovest di Torino e la stazione ferroviaria di Porta Nuova, per poi andare fino al Lingotto. Ad oggi non ancora del tutto completata (mancano almeno due stazioni nei pressi del grattacielo della Regione), la linea 1 si vedrà forse affiancata da una seconda galleria che taglierà la città da Nord a Sud, sebbene non in tempi brevi, visto che i lavori sono ben lungi dall’essere iniziati.

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