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Rischia la cecità a 12 settimane: salvata a Torino con tecnica laser

Creato il 22 marzo 2016 da Retrò Online Magazine @retr_online

Ospedale Maria Vittoria di Torino salva la vista a una neonata di Parma

Soffriva di Retinopatia e rischiava di diventare cieca: i medici di Torino le hanno salvato la vista.

La settimana scorsa la bambina era arrivata all’Ospedale di Torino, il Maria Vittoria, da Parma. Dopo sole 12 settimane di vita la piccola rischiava di perdere la vista: la Retinopatia della quale soffriva avrebbe potuto renderla cieca per tutta la vita.

Il peso della bambina, giunta nel centro di alta specializzazione dell’Ospedale torinese, era di circa 550 grammi; il dottor Giovanni Anselmetti, direttore dell’Oculistica del Maria Vittoria, e la sua équipe di medici, hanno sottoposto la bambina a trattamenti con il laser in anestesia locale perché, spiega lo stesso Anselmetti, “Emorragie dei vasi della retina non completamente sviluppati non consentivano trattamenti estesi e prolungati“. La piccola, nata alla 24esima settimana all’Ospedale di Parma, presentava fin da subito una grave forma di Rop al terzo stadio: di cosa si tratta? È una Retinopatia che si sviluppa nei bambini prematuri, soprattutto in coloro che nascono prima della 29esima settimana. I vasi della retina, nei neonati così piccoli, non sono completamente sviluppati al momento della nascita e si sviluppano in modo anomalo nelle prime settimane di vita. Grazie all’intervento laser effettuato dal Maria Vittoria di Torino, l’eventualità del distacco della retina è stata scongiurata.

Negli ultimi anni si sta assistendo a un aumento esponenziale di nascite al di sotto delle 30 settimane di gestazione e, di conseguenza, anche la Retinopatia del pretermine è in forte aumento”, dichiara ancora Anselmetti. Solo nelle ultime settimane la sua equipe ha trattato due prematuri arrivati da Novara. Il centro ROP del Maria Vittoria, che prende il nome dalla Retinopatia del pretermine, opera dal 1984 “ E vanta una casistica di quasi 400 casi totali operati, attualmente circa 25-30 casi l’anno, di cui un 10-15% di prematuri provenienti da fuori Piemonte”, spiega il direttore generale Asl To 2, Valerio Fabio Alberti. Dal sito della Regione Piemonte si legge che “Dal 2006 il Centro di Riferimento per la ROP dispone di attrezzature di avanguardia che permettono di effettuare la fluorangiografia, un esame che viene fatto in pochissimi centri in Italia e che permette una diagnosi precisa con conseguente ottimizzazione del trattamento laser e miglioramento della prognosi. Inoltre è dotato di attrezzature di ultima generazione che permettono, nell’eventualità che il trattamento laser non abbia l’effetto desiderato, di eseguire un vitrectomia tempestiva con le migliori possibilità di successo.

Un altro piccolo, grande successo di cui la città di Torino deve andare fiera.

CM

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