Nel sito archeo-naturalistico di Pamukkale, invece, i servizi sono decisamente migliori: bagni pubblici, caffé e punti ristoro, bookshop con souvenir; è stata creata persino una piscina termale en plein air, con tutti i confort, proprio nelle rovine (l'ingresso costa 32 lire turche, poco meno di 15 euro). Il dramma è che i gruppi - spesso con poco tempo a disposizione, perché impegnati nel giro della Turchia in quattro giorni - vengono convogliati dalle guide nel travertino con relative piscine, per poi fare un rapido giro nelle rovine: che invece sono di estremo interesse e meriterebbero una visita approfondita. Tra l'altro, gli scavi e i restauri sono condotti da una missione italiana, quella dell'università di Lecce e del professor D'Andria: a cui si devono l'intervento sul teatro (con la ricostruzione del primo ordine della scena), la scoperta della prima tomba dell'apostolo Filippo che a Hierapolis trovò la morte, l'esatta localizzazione del Plutonium da cui si entrava agli Inferi. Molto belle l'area pubblica della porta di Frontino e quella del martyrion di San Filippo sulla collina (con una vista splendida): la tomba - che vedete nella foto - è quasi in cima e praticamente inglobata in una chiesa; nella cattedrale, invece, c'è un piccolo museo. Consiglio: andateci per tre giorni, fate poi tappa a Laodicea (a pochi minuti da Pamukkale) e ad Aphrodisias (a un'ora e mezza); sono luoghi magici, ve ne parlerò per bene nei prossimi post.
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