Magazine

Istantanee

Creato il 12 dicembre 2013 da Thefreak @TheFreak_ITA

Il rumore del mare, l’acqua limpida. Un cielo in silenzio, azzurro e bianco in contrasto perfetto. La spiaggia fatta tutta di sassi: madreperla e grigio scuro, bianco fumo e catrame, marrone pastello e pervinca.

Un’armonia di colori che si posa sugli occhi come a volerli curare con questa bellezza.

La tua voce mi precede, chiara e profonda, quasi insistente quel giorno. Quella voce che tu hai sempre detestato e che io, quando chiudo gli occhi, risento ancora.

Mi dai le spalle e continui ad arrancare sui sassi, presa da una strana frenesia che non riesco proprio a rincorrere.

Distrattamente posi il telo vicino al bagnasciuga e mi chiami più forte.

Quando ti raggiungo e siamo finalmente sedute l’una accanto all’altra, mi prendi la mano in modo deciso e ci buttiamo con la schiena a terra, le teste più vicine e gli occhi chiusi, fino a che non mi lasci la mano e io so che è arrivata l’ora.

Sarà questa la sfida più grande di tutta la vita. Rischiare che quel cielo, visto insieme quel giorno, non ripasserà più sopra le nostre teste e sopra ai nostri occhi.

Accettare che semplicemente quel cielo non è esistito mai per davvero… ed era per noi così meraviglioso solo perché lo avevamo riempito di tutto quello che era in noi e che speravamo sarebbe stato per noi nel tempo della vita che dovevamo ancora vivere.

Eravamo vita, poesia, ebbrezza, rabbia, paura, felicità delirante, coraggio e speranza. Eravamo la voglia di cambiare le cose, il tuffo al cuore, una vecchia canzone di Battisti con gli accordi semplici che puoi suonare al tramonto sulla spiaggia senza grandi pretese.

Ho ripercorso a lungo le stesse strade, sbattuto gli occhi sugli stessi vecchi lampioni, sedendomi per finta di sera sulla scalinata di questa nostra infanzia. Ti ho vista ascoltare le parole della gente, saltarci, giocare a rimodellarle. Ho sognato troppe volte quella piazza deserta e piena di sguardi, pensando alle infinite linee che ne collegano gli infiniti punti. L’ho immaginata di giorno facendole perdere tutto quello che era stata.

Il dolore cancella e crea.

Io ora vivo una vita con pensieri e dolore a intermittenza, rifugiandomi sempre più spesso in quel posto che è da qualche parte dentro di me, là dove l’anima scatta le sue istantanee, delle quali non ci si libera mia più.

Di Chiara Siciliani

All rights reserved


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :