Istat, frena la produzione industriale. 15 città in deflazione

Creato il 12 settembre 2014 da Nicola933
di Grazia Serao - 12 settembre 2014

Di Grazia Serao. L’Italia è in bilico, tra crisi e deflazione. La notizia è già nota al grande pubblico, ma l’analisi diffusa dall’Istat sulla produzione industriale certifica lo stato di profonda crisi vissuta al paese.

Secondo l’Istituto di statistica a luglio l’indice della produzione industriale è sceso dell’1% rispetto a giugno. Nella media del trimestre maggio-luglio il settore si è contratto dello 0,8% nei confronti del trimestre precedente. Si tratta di una frenata in attesa, soprattutto agli occhi degli analisti che non si aspettavano un calo di queste dimensioni.

A guidare la classifica dei settori in flessione vi sono le attività manifatturiere che nel complesso fanno segnare un -1,1% di luglio rispetto a giugno e -1,4% rispetto al luglio 2013. Le diminuzioni maggiori si registrano nei settori della fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (-13,9%), della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-10,1%) e dell’attività estrattiva (-7,8%). Dell’ultimo mese, sono diminuiti i beni di consumo (-2,4%), i beni strumentali (-2,1%) e, in misura più lieve, l’energia (-0,8%) e i beni intermedi (-0,6%).  Con riferimento invece all’ultimo anno emerge che l’energia è calata del 3,9%, i beni intermedi dell’1,9%, i beni strumentali dell’1,6% e i beni di consumo dell’1,2%.

C’è spazio anche per qualche nota positiva. Tra i settori in maggiore crescita vi è quello della produzione di autoveicoli che su base annua è cresciuta del 10%. Segue il comparto della fabbricazione di computer, prodotti di elettronica ed ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (+4,8%), della produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+3,0%) e della fabbricazione dei mezzi di trasporto (+2,9).

Al già tragico bollettino Istat si aggiungono i dati ufficiali sull’andamento dei prezzi. Le grandi città in cui i prezzi sono sotto zero ora sono 15: Potenza, Reggio Emilia, Padova (-0,1%); Roma, Perugia, Bologna e Genova (-0,2%); Bari, Trieste, Firenze e Milano (-0,3%); Livorno (-0,5%); Torino (-0,6%); Verona (-0,7%); e Venezia (-0,8%).


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