Nell’ambito di
Istituzione e differenza
Attualità di Ferdinand de Saussure
A cura di
Istituto Svizzero di Roma, Università della Calabria,
Cercle Ferdinand de Saussure
Convegno
INSEGNARE SAUSSURE, STUDIARE SAUSSURE
14 – 15 marzo 2013 ore 9.00
Università della Calabria, Cosenza
LECTIO MAGISTRALIS DI TULLIO DE MAURO
12 aprile 2013 ore 17.30
Istituto Svizzero di Roma
Giornata di studi
ANIMALE LINGUISTICO E ANIMALE POLITICO
19 aprile 2013 ore 10.30
Teatro Valle Occupato, Roma
Dibattito
LA LINGUA COME MODELLO DI OGNI ALTRA ISTITUZIONE?
3 maggio 2013 ore 17.00
ESC – Atelier Autogestito, Roma
Tavola rotonda
PER UNA TEORIA DELLA DIFFERENZA
17 maggio 2013 ore 17.00
Istituto Svizzero di Roma
www.differenzadesaussure.istitutosvizzero.it
A cento anni dalla scomparsa di Ferdinand de Saussure (22 febbraio 1913) avrà luogo, tra marzo e maggio, Istituzione e differenza: un ciclo di cinque incontri dedicati a Saussure e al suo pensiero, parallelamente alle commemorazioni che tra Ginevra e Parigi si susseguiranno nei prossimi mesi. I temi del programma hanno orientato la scelta dei luoghi: gli incontri si svolgeranno all’Università della Calabria (14 – 15 marzo), all’Istituto Svizzero di Roma (12 aprile e 17 maggio) e in luoghi che rappresentano istituzioni “informali” o di nuova natura come il Teatro Valle Occupato (19 aprile) e l’Atelier Autogestito Esc (3 maggio). Istituzione e differenza attualizza il pensiero di Saussure in Italia, offrendo l’occasione percombinare in modo inedito istituzioni formali e nuovi laboratori di pensiero, sperimentando forme di ricerca capaci di eccedere i luoghi tradizionali della formazione. Dispiegare il potenziale dell’arte nella ricerca sociale e filosofica: con Istituzione e differenza l’Istituto Svizzero di Roma vuole interrogare nel profondo le pratiche della produzione culturale, artistica e scientifica.
Partecipano a Istituzione e differenza ventuno studiosi e ricercatori di ambito internazionale: Jean-Paul Bronckart (Université de Genève), Felice Cimatti (Università della Calabria), Rossana De Angelis (Università della Calabria), Marina De Palo (Università di Salerno), Emanuele Fadda (Università della Calabria), Claire Forel (Université de Genève), Daniele Gambarara (Università della Calabria), Federica Giardini (Università di Roma3), Daniela Ielasi (direttrice di “Fatti al cubo”, settimanale dell’Università della Calabria), Kenneth Liberman (University of Oregon), Maria Pia Marchese (Università di Firenze), Marco Mazzeo (Università della Calabria), Marina Montanelli (Università di Firenze), Francesca Murano (Università di Firenze), Monica Pasquino (Associazione S.CO.S.S.E.), Massimo Prampolini (Università di Salerno), Christian Puech (Université Sorbonne Nouvelle – Paris 3), Francesco Raparelli (Libera Università Metropolitana – Roma), Gianni Rigamonti (Università di Palermo), Thomas Robert (Université de Genève), Paolo Virno (Università di Roma3).
Saussure, prima e meglio di chiunque altro, pensa l’arbitrarietà radicale del segno linguistico e la sua complementarietà al principio di differenza. Dice Saussure nel Cours: «nella lingua non vi sono che differenze», «differenze senza termini positivi». Altrettanto, il valore di ogni segno linguistico è tale solo a partire dal rapporto differenziale che lo inscrive nella lingua storico-naturale come forma o sistema. Istituzione pura fatta di differenze, e differenze di differenze. Ci basta questa definizione per cogliere la potenza pratica e l’attualità del pensiero saussuriano, che ha posto le basi di una teoria delle istituzioni. Nella crisi della sovranità statale e della legge del valore-lavoro, nell’epoca in cui il linguaggio diviene principale risorsa produttiva mentre i valori finanziari perdono ogni tipo di rapporto convenzionale con la natura delle merci (compresa quella merce peculiare che è la forza-lavoro), pensare ancora con Ferdinand de Saussure la lingua come istituzione pura e sistema di differenze significa riflettere il presente in modo radicale.
Un’esistenza riservata sino ai limiti del mistero, caratterizzata dal pensiero solitario e spericolato, capace di innovazioni dirompenti: questa in estrema sintesi la vita di Ferdinand de Saussure, ginevrino, brillante studente di linguistica a Lipsia e Berlino. A ventuno anni pubblica quello che fu giudicato «il più bel libro di linguistica storica che sia mai stato scritto», ilMémoire sur le système primitif des voyelles dans les langues indo-européennes. Di ritorno a Ginevra nel 1891, dopo un intervento importante pronunciato in occasione del Congresso degli orientalisti (1894), Saussure fa quasi perdere le sue tracce. È a Ginevra che insegna, dopo averlo fatto per dieci anni a Parigi, ed è sempre a Ginevra che sviluppa in modo febbrile le sue ricerche; ma per il pubblico scientifico internazionale i suoi contributi diventeranno solo un ricordo. Tra il 1907 e il 1911 tiene i corsi di linguistica generale a cui avrebbe ambito vent’anni prima: queste lezioni – pubblicate postume dagli allievi Albert Bally e Charles Sechehaye – non solo definiscono i tratti originali della sua produzione teorica, ma influenzeranno le scienze umane del Novecento. Muore, dimenticato e solitario, nel 1913. Del Cours, la cui prima edizione è del 1916, si avranno tante edizioni e traduzioni quante di pochi altri testi scientifici. Nel secondo dopoguerra, grazie all’opera di Hjelmslev e Benveniste, ai lavori di Godel e poi di Engler e De Mauro, il Cours viene adeguatamente tradotto, chiarito nella sua articolazione e commentato.
In occasione di Istituzione e differenzal’Istituto Svizzero di Roma ha realizzato il sito web www.differenzadesaussure.istitutosvizzero.it che raccoglie i documenti, i contributi, le interviste e i filmati di tutti gli interventi dei cinque incontri, che resteranno disponibili nell’archivio del sito. La sua sede, Villa Maraini, diventerà un vero e proprio laboratorio aperto dovepoter utilizzare la biblioteca, consultare liberamente i materiali, lavorare e discutere per affrontare lo studio sull’attualità di Saussure oltre il senso comune, oltre gli specialismi.