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It follows, c'è una roba che mi segue

Creato il 18 maggio 2015 da Cannibal Kid
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IT FOLLOWS, C'È UNA ROBA CHE MI SEGUE It Follows (USA 2014) Regia: David Robert Mitchell Sceneggiatura: David Robert Mitchell Cast: Maika Monroe, Keir Gilchrist, Jake Weary, Daniel Zovatto, Lili Sepe, Olivia Luccardi Genere: fuori dal tempo Se ti piace guarda anche: Halloween, Il giardino delle vergini suicide, The Guest, Nightmare, Donnie Darko
È spaventoso! Oh mio Dio, mi sta per raggiungere. È qui. Non lo vedete? Come fate a non vederlo? Cosa siete, ciechi? Miopi? Siete semplicemente daltonici? In tal caso dovreste riuscire a vederlo lo stesso. Mette davvero i brividi. Aiuto, mi sta per raggiungere! Mi sta per toccare. Sta arrivando da me ed è la cosa più terrificante che vedo da parecchio tempo. Forse da Samara di The Ring. Ed è la cosa spaventosa più coinvolgente e divertente che vedo forse da Scream, benché questa volta i livelli di umorismo siano più bassi. O forse era da The House of the Devil che non sentivo dei brividi del genere. Brividi di paura, certo, ma anche brividi di eccitazione.
IT FOLLOWS, C'È UNA ROBA CHE MI SEGUE
Mi sta seguendo! Mi sta seguendo e ormai mi sta quasi per raggiungere! Mi mette più paura di Michael Myers. Le atmosfere non a caso sembrano proprio quelle di Halloween, il primo, quello di John Carpenter. Sembra di essere lì, in mezzo a una pellicola dell'orrore degli anni '70/'80. Spaventose, splendide musiche composte da Disasterpeace comprese, che paiono un incrocio tra quelle di Pino Donaggio per gli horror di Brian De Palma e quelle dei Goblin per i film di Dario Argento, con un pizzico di Drive che non guasta mai.
IT FOLLOWS, C'È UNA ROBA CHE MI SEGUE
Ho paura! Ho paura, anche se più che in un incubo alla Nightmare o alla Donnie Darko, mi sembra di stare dentro a un bel sogno. Un sogno anni '70 in stile Il giardino delle vergini suicide. Ecco, ancora più che in Halloween, mi pare di essere finito in una versione horror de Il giardino delle vergini suicide. Merito di una fotografia meravigliosa che ricrea dei sobborghi da tipica provincia americana fuori dal tempo. Sembra di vivere nello stesso periodo temporale de Le regole dell'attrazione. È come essere nel presente, lo si può evincere giusto dalla presenza di uno smart phone a forma di conchiglia, e allo stesso tempo essere nel passato. Tutto in questo film richiama agli scorsi decenni, dai vecchi film in b/n trasmessi alla tele agli abiti, alle auto e alla scarsa presenza di nuove tecnologie. È come essere dentro tutte le epoche e contemporaneamente in nessuna in particolare. Come in un sogno, appunto.
IT FOLLOWS, C'È UNA ROBA CHE MI SEGUE
In mezzo a tutta questa bellezza, me la sto comunque facendo sotto. Perché mi segue. Ed è qui! Chi, è qui? Come, ancora non lo vedete? Eppure è qui, vi dico. Esso è qui. It è qui. No, non quell'It, quello famoso, quel clown VIP uscito dalla mente malata di Stephen King. È un altro It. A dirla tutta, sono degli altri It. Sono un sacco di It e possono assumere qualunque sembianza essi vogliano. Credo di aver capito perché non riuscite a vederlo. È perché non ve l'ho ancora passato. Per vedere It, anzi d'ora in poi lo chiamerò It Follows per non fare confusione con il clown It, bisogna passarlo. E come si fa a passarlo? Bisogna chiavare...
IT FOLLOWS, C'È UNA ROBA CHE MI SEGUE
Mi spiego meglio: ve lo devo passare su chiavetta USB. Altrimenti ve lo potete anche scaricare. È l'unico modo per vederlo. Se siete ancora rimasti all'epoca in cui i film per guardarli bisogna aspettare che escano nei cinema italiani, beh, in tal caso potreste aspettare a lungo. Che poi io capisco il fascino di andare al cinema, davvero. Una cosa che capisco di meno è invece come si possa aspettare di andare a vedere un film doppiato, spesso con tutti i personaggi che hanno delle vocine da cartone animato, e attendere settimane, mesi, magari anni, e dover pagare pure il prezzo del biglietto, quando una pellicola la puoi vedere subito, in lingua originale, senza gente che fa commenti cretini del tipo: “Ma questo film è noioso, non ci sono esplosioni e gente che fa a botte!”, e il tutto gratis. L'alternativa è aspettare. Aspettare e pregare che qualcuno porti It Follows dalle nostre parti. Secondo me avverrà. Dopo tutto, anche Babadook uscirà in Italia, il prossimo 15 luglio. Con mesi e mesi di ritardo rispetto alla rete, comunque uscirà. E It Follows è anche meglio del Babadook. È una tensione costante dall'inizio alla fine, omaggia, rilegge e stravolge tutte le regole e i cliché del genere, riesce a parlare della perdita dell'innocenza, dell'AIDS, delle malattie sessualmente trasmissibili e allo stesso tempo della paura della morte in maniera spaventosamente efficace, sebbene la parte finale sia un po' una supercazzola. Una supercazzola volontaria, assurda e senza troppo senso, come ha spiegato il regista David Robert Mitchell. Chi è David Robert Mitchell?
David Robert Mitchell è un promettente regista che finora aveva girato soltanto un altro film, The Myth of the American Sleepover. Non avete visto neanche quello? No, mi sa di no. Quello l'avevo guardato solo io. Questo perché voi aspettate ancora che i film li facciano uscire nei cinema italiani e The Myth of the American Sleepover ovviamente dalle nostre parti non è mai arrivato. Eppure era un film intrigante. Una pellicola adolescenziale molto acerba e non del tutto riuscita, ma ricca di fascino, cui sembrava mancare giusto qualcosa. Quel qualcosa che, forse anche per merito di una protagonista splendida e bravissima come Maika Monroe, già rivelazione di The Guest, il regista è riuscito a mettere dentro a It Follows. E adesso sta cantando. Mi canta: I, I follow I follow you deep sea baby I follow you
IT FOLLOWS, C'È UNA ROBA CHE MI SEGUE
Ora è proprio qui. Davanti a me. E fa paura, molta paura. Non lo vedete? Ancora non vedete It Follows? Volete davvero aspettare che arrivi nei cinema, anziché poterlo guardare qui e ora e in lingua originale e gratis? In tal caso voi mi fate ancora più paura di questo spaventoso, bellissimo film. (voto 8+/10)

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